A Campi Bisenzio in Provincia di Firenze hanno intitolato una via ad Ernesto Che Guevara.
Venerdì 14 giugno, alle 18, la cerimonia di intitolazione di via E. Che Guevara – “rivoluzionario, guerrigliero, scrittore e medico” – presso i giardini Don Capaccioli in località La Villa, alla presenza, oltre che del sindaco Emiliano Fossi, di Federica Cresci di Radio Revoluciòn, la scrittrice Tiziana Barillà, Alessandro Orsetti, padre di Lorenzo ‘Orso’, morto in Siria, e Claudio Locatelli, giornalista combattente.
Lo scoprimento della targa e’ stato accompagnato dal coro Novecento di Fiesole.
La cerimonia era già stata fissata a marzo, poi rimandata, e suscitò polemiche da parte dell’opposizione campigiana, a cominciare da Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi.
Pochi mesi fa la decisione assunta dalla giunta comunale, attaverso la delibera del 12 febbraio scorso, di intitolare a Ernesto Che Guevara la porzione di viabilità pubblica, in Loc. La Villa, fra via Villa e Via Federico Garcia Lorca a confine con parcheggio pubblico e l’area a verde pubblico intitolata a Don Capaccioli era stata contestata in quanto “vergognosa e fuori dal tempo e dimostra l’impostazione cieca ed ideologica di Fossi e della sua squadra.” da Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi, da Elisa Lotti, coordinatrice comunale azzurra e Angelo Victor Caruso, coordinatore di Forza Italia Giovani contestando duramente la scelta della Giunta campigiana.
“Che l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Fossi assuma queste decisioni gravemente ideologiche, controverse, scellerate e fuori dal tempo che esaltano i responsabili di persecuzioni e omicidi, purtroppo non ci stupisce affatto, conoscendo oramai la grave deriva posta in essere da chi utilizza le istituzioni in modo assolutamente partigiano per biechi fini elettorali per ridare un senso ad una sinistra oramai sconfitta dalla storia. Ciò che invece ci stupisce, fortemente, è apprendere come la presidenza del Liceo Agnoletti abbia scelto di prestare il fianco a queste iniziative elettorali accogliendo, con tutti gli onori del caso, Aleida Guevara e di fatto promuovendo una iniziativa di mero indottrinamento, senza prevedere alcun doveroso contraddittorio, nessuna reale ed oggettiva ricostruzione storica e veicolando un messaggio sbagliato e culturalmente pericoloso.”