Castiglioncello – Avranno usato gli zoccoli. Perché le infradito, di per sé, non ciabattano in modo sguaiato. Magari quegli zoccoloni olandesi, o gli anatomici tipo quelli del dottor Scholl. Che ti modellano anche la pianta del piede, e comunque schioccano un po’ meno perché restano ancorati meglio alla fibbia. O magari saranno state delle comunissime ciabatte di plastica. Perché le infradito, almeno che non strascichi volutamente la camminata, non ciabattano. Il suono che ne esce è diverso, più leggero e meno fastidioso. Provate a bazzicare il lungomare di Livorno, capitale italiana delle infradito (anzi dell’infradito, qui rigorosamente ed orgogliosamente al maschile), e ve ne renderete conto. Che poi i livornesi con le “Havaianas” ci andrebbero anche sul red carpet di Cannes.
«Vietato ciabattare»
Guai a metterle in discussione. Ci sono le eccezioni, diciamolo, a questa costante acustica che rende le infradito sopportabili anche quando sbattono sulla strada. Come quando col caldo il tallone si stacca un po’ a fatica dalla matrice di plastica e si appiccica alla suola della ciabatta scatenando un suono inequivocabile nei periodi estivi. E comunque nel nostro caso un rumore devono averlo provocato quelle fantomatiche ciabatte indossate lungo la strada del promontorio di Castiglioncello che ti porta al Quercetano, sulla vecchia Aurelia e che si affaccia su una delle più belle baie della costa. Magari nell’ora del pisolino, dopo il pranzo domenicale: te che provavi a prender sonno sul divano, con le finestre aperte perché fuori c’erano 28 gradi, e dalla tapparella socchiusa arrivava ripetitivo e ossessivo quell’irriguardoso “clap clap”, quel mantra un po’ cafonal di bagnanti diretti sulle spiagge.
Tanto che ieri, all’incrocio tra via Bengasi e via Mogadiscio, è spuntato a sorpresa un cartello stradale con chiaro invito scritto in italiano, tradotto in inglese, con tanto di disegno di ciabatte infradito nere su sfondo bianco e una striscia rossa in diagonale: «Vietato ciabattare». Per i turisti stranieri: «No shuffle around». Più una goliardata che una reale insofferenza nei confronti dell’arrivo dei primi villeggianti o dei signori delle seconde case. Il cartello è stato realizzato talmente con cura nei dettagli che molti cittadini, ieri, hanno pensato che fosse stato posizionato in via Bengasi dal Comune di Rosignano Marittimo.
«No shuffle around»
In realtà il finto divieto è stato costruito con due adesivi: il primo, rotondo con il disegno delle due ciabatte nere, è stato incollato su un vero cartello stradale l’altro, rettangolare, con la scritta “Divieto di ciabattare – no shuffle around”, è stato incollato sotto il primo. Naturalmente, una volta che l’immagine è stata pubblicata sui social, la fotografia ha rapidamente fatto il giro del web scatenando ilarità e commenti.
Non si sa chi abbia realizzato il cartello stradale fasullo. Se lo devono essere chiesti anche i residenti di questa zona di Castiglioncello per cui il massimo fastidio estivo potrà essere qualche colpo di clacson sull’Aurelia o le pale dell’elicottero della guardia costiera che setaccia il lungomare. Zona tranquilla, dicevamo. Lontana dal centro e dalla “movida” (ammesso che si possa chiamare tale) della tradizionale Piazzetta o dagli stessi locali che si affacciano sul Quercetano. Zona di villeggianti, di seconde case. Di riposo e quiete.
E allora ecco che a qualcuno quel ciabattare verso il mare deve aver dato fastidio. Oppure siamo semplicemente di fronte a un invito preventivo in vista dell’apertura della nuova stagione balneare. Come dire: siamo comunque a Castiglioncello, quella che fu la Perla del Tirreno, quella di Sordi e Mastroianni, della star della musica al Fazzoletto in Pineta Marradi, quella che “una volta andavamo al Ciucheba” e c’erano Renato Zero e i Gatti di Vicolo Miracoli, che ha visto danzare al Pasquini i ballerini di Micha Van Hoecke ed oggi sperimenta nuove forme teatrali col festival Inequilibrio.
Un richiamo al decoro e al bon ton in una Castiglioncello sempre meno aristocratica e raffinata ma comunque ancora molto legata e affezionata alla sua immagine un po’ esclusiva. Perché se giri in costume o in canottiera in Piazza della Vittoria, stai sicuro che c’è ancora qualcuno che educatamente te lo fa notare. Ed allora se volete andare in spiaggia e farvi una camminata lungo le stradine ombreggiate dalle chiome dei pini, e non volete per comprensibili ragioni di comodità indossare un mocassino o un’altra scarpa elegante, un consiglio: evitate sandali e zoccoli, calzate magari una spardegna. Non sarà il massimo, ma eviterete di beccarvi una ramanzina per quel fastidioso ciabattare verso il mare.
da https://iltirreno.gelocal.it
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