A cena con Maometto. Anzi, senza

A cena con Maometto. Anzi, senza

“Il mondo moderno ha subito un tracollo mentale, molto più consistente del tracollo morale. Le cose vengono decise tramite associazioni di idee invece di ricorrere ad argomentazioni basate sulla realtà.”

Vietato fare a Maometto quello che si può fare a Cristo. Infatti,  i cristiani, non  lo hanno toccato. Chissà perché.  Ma  la difesa, la tutela e la protezione di Gesù, alias ISA,  nasce dal mondo musulmano.

Nulla di provocatorio  secondo  gli esaltati che hanno negato la similitudine con l’Ultima cena drug di Thomas Jolly.  Eppure non ci sono dubbi, ormai

I guitti teatranti stessi lo hanno dovuto ammettere. Il protagonista, Barbara Butch,  in prima persona con il suo grido con il quale ammette la blasfemia. “Oh yes, oh yes, the new gay testament!”.

E le polemiche sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi non si attenuano per nulla.  Dopo la protesta dei vescovi francesi e il silenzio assordante del Vaticano a difendere Gesù sono rimasti i musulmani.

Oggi va di moda tirare il sasso e tirar via  la mano. Si fa, si dice e poi si smentisce o addirittura si nega di averlo detto o fatto.. Almeno con il significato originale.

L’autocensura preventiva è un aspetto molto inquietante del mondo e del tempo  in cui siamo immersi

Esiste un  timore dell’emarginazione sociale, della delegittimazione intellettuale e dell’isolamento professionale, a causa dei  rischi concreti di chi  tenta  di mettere in dubbio  presunte,  o certe   verità tetragone e apparentemente irremovibili del pensiero dominante, di ogni azione pianificata. Una semplice riflessione non gradita su LGBT,  minoranze etniche, che alla fine, con il loro rimbombare  senza sosta, acquisiscono maggiore importanza e forza della maggioranza, può far scattare il linciaggio mediatico, verso chi si azzarda a considerare anormale chi o qualcosa,   come semplicemente fuori dalla norma ma non  in senso offensivo , ingiurioso o irrispettoso.

Ma, almeno  nel caso in esame,  la rappresentazione aberrante, la sceneggiata durante  la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi è stata talmente volgare e oscena  da risvegliare, dal fare uscire dal torpore  consueto ormai  da tempo,   molte coscienze, con la consapevolezza che stiamo toccando il fondo della moralità  e della decenza. Certo non del moralismo intransigente e intollerante. Ma a tutto cè un limite.

Tanto che gli organizzatori del melodramma,  imbarazzati, sono stati costretti, come si diceva,   a nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso

Considerando e facendo considerare   ignorante, chi ha semplicemente  pensato si trattasse di una riproposizione dell’Ultima Cena blasfema in versione drag queen.  E giù, col festino  degli dei, il simposio, il convivio il banchetto pagano   dipinto dall’olandese Harmensz van Bijler. E poi sono apparse opere  di banchetti con  gente accatastata intorno a un tavolo e non commensali vicini  l’uno a fianco dell’altro, come nell’opera di Leonardo. Altri autori, anche italiani con i   quali  gli esecutori dell’orrore, in primis ovviamente  il Jolly, si sono arrampicati sugli specchi e attaccati alle funi del cielo, per dimostrare che non c’era nulla di blasfemo nella piece preolimpica . Ma la testa al toro l’ha tagliata la famosa  drag queen, rappresentante Gesù, ammettendo che la scena  grottesca  fosse proprio tratta dall’Ultima Cena. “Oh yes, oh yes, the new gay testament!”. “È vecchio come il diavolo il loro mondo che dicono nuovo” direbbe un personaggio storico francese.

Il  ribaltamento di qualsiasi canone naturale e, perfino, estetico, ha dunque  suscitato lo sgomento generale, che non riguarda solo il mondo “cristiano” ma l’umanità intera

Non uno scontro di civiltà,  ma d’inciviltà, infarcite di nichilismo e di  desacralizzazione dell’uomo.  Del resto , tempo fa erano state  attaccati con fervore,  i roghi del Corano avvenuti in Svezia.

Ma  la Conferenza episcopale transalpina non è rimasta a guardare in silenzio. “La cerimonia di apertura proposta dal Comitato organizzativo dei Giochi Olimpici – si legge nella nota pubblicata dai vescovi francesi – prevedeva purtroppo scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente. Pensiamo a tutti i cristiani di tutti i Continenti che sono rimasti feriti dall’eccesso e dalla provocazione di certe scene. Vogliamo che capiscano che la celebrazione olimpica va ben oltre i pregiudizi ideologici di alcuni artisti”.

Crediamo che i valori e i principi espressi e diffusi dallo sport e dalle Olimpiadi – continua la nota – contribuiscano a questo bisogno di unità e di fraternità di cui il nostro mondo ha tanto bisogno, nel rispetto delle convinzioni di tutti, attorno allo sport che ci unisce e per poter promuovere la pace delle nazioni e dei cuori. Lo sport è una meravigliosa attività umana e i giochi Olimpici sono un movimento al servizio di questa realtà di unità e fraternità umana”.

E chi si riveglia in difesa di Gesù?

L’Iran, che  convoca l’ambasciatore francese mentre  Al-Azhar condanna la cerimonia blasfema  verso il profeta ISA, ovvero, Gesù.

“Insultare Cristo o uno dei Profeti è estremismo e barbarie sconsiderata” tuona  l’Università al-Azhar, la più importante istituzione sapienziale sunnita. Dopo un paio di giorni  infatti, l’organismo islamico de Il Cairo ha criticato le “scene ingiuriose” andate in mondovisione alle Olimpiadi di Parigi. Gesù, è per l’Islam uno dei profeti,  messaggero che annuncia Maometto e i musulmani alla religione credono ancora. E parecchio , perché ” i profeti e i messaggeri sono il fiore all’occhiello della creazione di Dio, che Egli ha scelto e preferito rispetto a tutta la sua creazione per trasmettere il messaggio divino a tutto il mondo”.

“I musulmani – ha proseguito il messaggio proveniente dall’Egitto – ritengono che insultare Gesù, la pace sia su di lui, o qualsiasi altro profeta, la pace sia su di loro, sia una vergogna per gli autori di questo atroce insulto e per coloro che lo accettano”

Da un’istituzione religiosa come quella di al-Azhar al soggetto statuale come l’Iran,  si evince   che la repulsione per quanto accaduto  a Parigi,  sia pressoché unanime. 

Nel frattempo  cattolici attendono qualche presa di posizione forte da parte del papa. Così, a tempo perso. Per ora non pervenuta.

Ci sovviene che Dante non colloca Maometto e Alì fra gli eretici, bensì fra i seminatori di discordia in quanto rimprovero loro soltanto di  avere provocato la separazione della comunità umana, e Maometto era considerato un esponente del clero cristiano che in seguito a dei contrasti con il papa aveva deciso di staccarsi dalla Chiesa di Roma. Dante lo punisce in quanto scismatico che ha seminato discordia dividendo una comunità, esattamente come gli eretici cristiani condannati nello stesso canto da Dante.on di aver contribuito a diffondere una falsa religione.

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