Per cambiare abbiamo bisogno di un Presidente. È inutile sperare che al Colle vada una persona che stia bene alla stragrande maggioranza. E che rappresenti l’unità di un paese fondamentalmente sempre diviso in campanili e personalismi. Magari il Presidente della Repubblica dovrebbe essere solo un arbitro del nostro sistema.
Ma il nostro sistema sarebbe un sistema nel quale il Parlamento prevale sull’esecutivo. Una cosa abbastanza logica per una costituzione scritta con la paura della restaurazione del fascismo. Il fascismo, aveva convissuto con un parlamento, che contava poco, rispetto al governo. I padri costituenti indebolirono l’esecutivo per far sì che fossero le camere a decidere.
Ora sicuramente è assurdo pensare che ci possa essere un arbitro a presiedere una partita che non viene giocata. Il Parlamento oggi è fuori gioco, salvo quando si tratta di fare ribaltoni.
Io avrò detto fino alla noia che a me la Costituzione non piace, la ritengo fatta male. La ritengo soprattutto partorita in un momento di grave sofferenza dove i padri costituenti non si fidavano gli uni degli altri. Però debbo ammettere che la classe parlamentare del tempo era almeno mille volte (se bastano) superiore all’attuale.
Difficile pensare di affidare ai grillini una riforma organica della costituzione
Chiaramente i governi vanno avanti a colpi di fiducia, poiché hanno paura del cosiddetto pantano parlamentare. In questo anche fortemente poco assicurati dal sistema del bicameralismo perfetto, e tendono a coinvolgere sempre meno l’assemblea. Praticamente il dibattito non esiste più su tutte le questioni serie.
Mettiamoci anche il fatto che prima, con il maggioritario, si garantivano maggioranze blindate che si potevano comunque portare avanti a colpi di fiducia. Che si sono comunque capovolte (ma meno di adesso) ma sicuramente erano per un premier, più rassicuranti dell’attuale situazione.
Praticamente in parlamento non si va più. Dunque il presidente della Repubblica è naturalmente portato ad usare la sua figura per influenzare la politica del governo. È l’unica figura che mantenga un peso attualmente.
Mario Draghi il peso lo ha per due ragioni. La prima è legata l’autorevolezza della personalità, che comunque non sarebbe stata sufficiente se non fosse intervenuta la seconda. Ossia la decisione di Mattarella di affidargli l’incarico.
Il Presidente fa politica
Ora l’unica cosa storta è che non sia eletto dal popolo. È anacronistica la nostra costituzione, che non è di pari passo con il paese. E poi sinceramente ad un certo punto l’eccesso di equilibrio è male.
L’equilibrio è necessario nel quotidiano ma poi bisogna scegliere, vanno risolti i problemi di fondo. C’è chi crede che la repubblica parlamentare possa continuare. Io non sono tra quelli.
Io credo che il sistema vada razionalizzato. Quindi anche riconfermare Mattarella sarebbe un favore a chi vuole proseguire un certo tipo di sistema. E a chi vuole che sopravviva un certo tipo di Italia, vituperata, obsoleta.
La seconda repubblica non è mai nata, perché il sistema è rimasto esattamente quello della prima
Giustamente ad ogni cambio di repubblica i francesi hanno cambiato sostanzialmente la costituzione. Noi non abbiamo prodotto una riforma risolutiva. Il titolo quinto è una riforma importante ma sbiadita e che non ha cambiato la forma di governo.
Ad un certo punto si deve preparare una linea. Io sono perché prevalga la linea della democrazia diretta. Per l’elezione diretta in collegio uninominale di ogni parlamentare e l’elezione diretta del Capo dello Stato.
Il centrodestra deve avere il coraggio di eleggere un presidente che imponga le riforme. L’Italia ha bisogno di un De Gaulle. Un traghettatore di istituzioni antiquate verso il futuro.
Oggi c’è una vera divisione tra chi nel paese vuole continuare come sempre, e chi nella paese vuole cambiare le cose. Io non sono tra i primi, ed il mio presidente ideale a parte dei secondi. Io voglio un presidente che costringa il pagamento ritrovare la carta costituzionale in modo da ridare la Repubblica nelle mani degli italiani.
Non voglio mediare voglio che il mio voto abbia peso. Come deve avere peso il voto di ogni italiano e la scelta definitiva di chi governa deve essere quella determinata dai voti della maggioranza degli italiani.
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