Non so voi, ma io ricorderò questo stramaledetto anno 2020 come quello della “Potenza di fuoco”. Non del Covid-19,0 direte. No. Nella Storia di pandemie se ne contano parecchie, di deliberati sbeffeggiamenti di un popolo sull’orlo del baratro, invece, ben poche.
Qualche imperatore romano uscito di senno, accompagnato dal sovrano assoluto con deliri di onnipotenza, magari dovuti ad una sifilide al terzo stadio, una manciata di secoli dopo. Poi è arrivato il 2020. Anno di Sua Vanità Giuseppe Conte.
Un primo ministro che ha fatto più conferenze stampa di un allenatore di Serie A. Dal calcio ha mutuato anche gli schemi cambiati di continuo. L’ultimo è il leggendario Albero di Natale, tanto caro ad Ancelotti, con cui il Mr. Conte ha segnato un autogol da vero fenomeno.
Un bazooka da 750 miliardi, parola di Giuseppe Conte:
“Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. E’ una potenza di fuoco”
Insomma, l’annus horribilis 2020 è finito, gli italiani sono finiti, il Paese pure, ma della sbandierata “Potenza di fuoco” non si è vista nemmeno la scintilla.
Grazie Presidente.
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