Pochi minuti fa Silvio Berlusconi, universalmente conosciuto come il Cavaliere, ci ha lasciato. La sua situazione di salute era ormai decisamente compromessa. I ricoveri all’ospedale San Raffaele erano stati sempre più frequenti e prolungati. Ha lottato come ha sempre fatto e ha respinto la morte fino all’ultimo.
Si può essere contro o a favore di Berlusconi, come in tutto. Ma una cosa è indiscutibile: ha cambiato l’Italia. A livello imprenditoriale prima e politico poi.
È stato il primo a scardinare la posizione di monopolio che aveva la RAI come emittente televisiva nazionale creando un polo di televisioni private che non avessero solo una portata regionale. Il suo fiuto imprenditoriale lo ha portato ad eccellere in tutto quello che faceva. Lo stesso fiuto che gli ha fatto capire il vuoto parlamentare che nel 1992 affliggeva il lato destro di Camera e Senato.
Ha creato dal nulla Forza Italia: un movimento di centrodestra che ha ribaltato la politica italiana. Ha creato un’alternativa. E, si sa, le alternative fanno sempre paura. Specialmente a chi ha un ruolo ben radicato e che non vuole perdere.
Il popolo lo votava e i suoi nemici avevano un’unica arma a disposizione: la magistratura. Ormai non si contano più i processi a suo carico. Ma una cosa è pacifica: non è stato mai condannato. E Dio sa se ci hanno provato!
Mi ricordo che girava un modo di dire: i maschi italiani si dividono in due categorie: chi vorrebbe essere Berlusconi e chi mente. Ed era la verità. Imprenditore di successo, miliardario, Presidente del Consiglio, proprietario di una squadra di calcio che ha vinto tutto, sempre circondato da donne bellissime. Io non mento.
L’unico sbaglio che però ha fatto il Cavaliere è stato quello di non essere riuscito a trovare un suo erede politico. Mentre a livello aziendale il figlio Piersilvio sta facendo molto bene, a livello politico una figura del suo spessore non c’è.
Credo che Forza Italia sia destinata a implodere. Forza Italia senza Silvio non può esistere.
Per il momento non mi resta altro da dire tranne che: grazie Presidente.
E ricordate: Sui cadaveri dei leoni festeggiano gli sciacalli credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni, e gli sciacalli rimangono sciacalli.
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