Manipolati- È una condizione che mi ha sempre stupito. Oltre che infastidito, perché a prescindere dai prezzolati della disinformazione e dell’intossicazione mediatica, ogni uomo di buona volontà basterebbe che sospendesse il giudizio, studiasse dei documenti e avrebbe subito chiara la realtà entro la quale agisce ed esiste.
Come disse l’amico e compianto Giulietto Chiesa: “I complottisti sono coloro che creano i complotti, non quelli che li scoprono”. Noi siamo coloro che guardano dietro alle quinte, che siamo immuni dal contagio del pensiero unico, inossidabili e inaccessibili alla propaganda di regime.
Andiamo per ordine.
Nel 1844, Benjamin Disraeli, due volte primo ministro britannico scrisse: “Il mondo è governato da personaggi diversi da quelli che immaginano coloro che non gettano lo sguardo dietro le quinte”.
Quasi un secolo dopo, l’importante finanziere ebraico di origine veneziana Paul Warburg avvertì: “Che lo si voglia o no, noi avremo un governo mondiale. La sola questione che si pone è di sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza”.
Nel 2009, Jacques Attali, quello dell’eutanasia di stato per eliminare i vecchi ingombranti e gravosi economicamente, in foto con l’esordiente Macron, dichiara a L’Express il 3 maggio 2009 che, fallito il tracollo finanziario mondialista, finora, una buona piccola pandemia potrebbe costringere i nostri dirigenti ad accettare la realizzazione di un governo mondiale!
Soros è sempre nel mezzo
Nel frattempo, il sempre attivo Soros, controllore di “una rete mondiale di organizzazioni non governative distribuite in una quarantina di Paesi”, nonché “artefice e promotore di quasi tutte le rivoluzioni e i colpi di Stato che hanno avuto luogo nel mondo negli ultimi venticinque anni” (Pedro Baños, Così si controlla il mondo, Bur, Milano, 2020, pp. 177-9: ex comandante del controspionaggio dell’Unione Europea) sostiene i dem americani e i pirati dell’informatica e della farmaceutica mondiale.
Qualche settimana fa, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dall’accoglienza allogena e dal buon cuore clandestino, se ne esce con l’ideuzza di un governo mondiale. Questo per eliminare tutte le cianfrusaglie decisionali delle sovranità nazionali.
Nel frattempo, c’è stata Emma Bonino, esperta abortista con le pompe di bicicletta, e Laura Boldrini, quella delle risorse dalle quali dovremmo imparare i nuovi stili di vita. Insieme ad altri tragici figuri della cronaca contemporanea favorevoli alla decimazione degli autoctoni e alla sostituzione etnica, che sono stati sostenuti dai nemici della nostra civiltà.
Poi, toh, arriva il virus. Una botta di culo epidemiologica per attuare la strategia da tempo agognata, secondo schemi e tattiche ampiamente studiate. A cominciare da quella che John Carlson e Neville Yeomans chiamarono “lawfare”, guerra delle parole, utilizzata per “nascondersi dietro la legalità, distorcendola e travisandola a piacimento pur di legittimare le azioni” (Dpcm). Passando dal “simulare ciò che non è, e dissimulare ciò che è”, per arrivare al “dominio indiretto (dei popoli) con astuzia e attraverso la paura”.
“La verità è così preziosa che va protetta con una barriera di bugie” ha affermato Winston Churchill. C’è chi preferisce subire e morire ad occhi chiusi, chi pretende di affrontare la realtà ad occhi spalancati. Molti di noi hanno scelto; altri continuino a sopravvivere nella loro miopia.
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