I danni del computer sui bambini – Non c’è crimine peggiore di quello perpetrato in nome del bene. Ha ragione Guccini quando canta: “Da chi ti paradisa, dicendo è per amore / Libera Nos Domine”.
Dalla gestione politica dell’influenza da Covid – caratterizzata da statistiche fraudolente, terrorismo mediatico e falsificazioni terapeutiche – alla propaganda sanitaria sulle mascherine, sul
distanziamento e sulla detenzione preventiva, siamo nel tempo della mistificazione. Passate le epoche delle oneste tirannie e delle esplicite censure. Ora tutto è rivestito da democratica prudenza e dal tranquillizzante pensiero omologato.
Vada per gli adulti e per gli anziani, ma il crimine nei confronti delle giovani generazioni è un fatto non emendabile neppure con le fantasiose attrezzature della Santa Inquisizione.
Manfred Spitzer
Manfred Spitzer è uno psichiatra professore di Harvard e dirigente della Clinica Psichiatrica e il Centro per le Neuroscienze e l’Apprendimento dell’Università di Ulm. Potremmo dire che è un ricercatore di genio nel campo della mente. In parallelo con Luc Montagnier, premio Nobel della Medicina, per la questione virale. Li accomuna il fatto che come massime autorità nessuno li considera, perché il sistema politico-economico si attornia di dilettanti e incompetenti, quindi facilmente gestibili e ricattabili.
Spitzer, invece, dopo anni di studi e di esperienza avverte subito che prima di distribuire computer ai bambini “dovremmo sapere che cosa stiamo facendo ai nostri figli!”. Il saggio è denso, poco agibile in un riassunto, per cui è necessario rifarsi a spunti e a flash.
Innanzitutto, la scrittura con la matita è neurologicamete superiore a quello digitale. In quanto attiva specifiche aree dell’elaborazione linguistica, ed una maggiore capacità di lettura e di analisi di un testo che si ripercuote anche in età adulta. C’è una maggiore comprensione e competenza elaborativa e cognitiva.
La tecnologia del computer porta all’isolamento
Poi, lo strumento tecnologico, riducendo il rapporto interattivo e l’attività di socializzazione, determina quell’isolamento i cui danni sono documentati con strumenti radiodiagnostici: restringimento della corteccia prefrontale e della amigdala. Quindi una strutturale difficoltà nell’adattamento sociale e nelle relazioni interpersonali.
Sono “macchine per ostacolare l’apprendimento” e per creare danni all’autocontrollo, alla concentrazione, alla sfera emotiva. Il tutto associato a disturbi psicosomatici, del sonno, dell’umore, dell’alimentazione, della sessualità. Insomma, danni alla vita personale e sociale, alla stessa esistenza reale.
“La sinistra ama dichiararsi progressista e quindi favorevole ai nuovi media; i liberali invocano il liberismo economico e sono contrari a regole e divieti”; “I politici sono vincolati ai media: attaccarli significa farsi annientare”.
E così, oltre alle lobby pedofile ci sono pure quelle informatiche. Il business is business, anche sulla pelle dei bambini.
Prof. Adriano Segatori
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