Afghanistan: la CIA dietro i talebani

CIA

U.S. Joint Chiefs Chairman General Mark Milley addresses reporters during a media briefing at the Pentagon in Arlington, Virginia, U.S., October 11, 2019. REUTERS/Erin Scott

Che la CIA abbia creato e destituito dittatori, generali, presidenti fantoccio in tutto il mondo, è cosa risaputa. A partire dai Paesi della cocaina dell’America Latina, fino ad arrivare a Osama Bin Laden e Saddam Hussein.

Ma è sempre stato tutto un sospetto. Non c’è mai stata una pubblica confessione da parte del governo americano delle manfrine commesse. Lo sapevano tutti: la CIA faceva e disfaceva, ma sempre in silenzio. Mai una pubblica ammissione.

E invece ieri il colpo di scena: il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti d’America, generale Mark Milley, fa l’ammissione. Collaboreremo coi talebani affinché ci aiutino a combattere l’ISIS. Leggi tra le righe: la CIA ha messo i talebani al comando dell’Afghanistan perché ci fanno comodo.

Una storia già vista, ma mai con un’ammissione così palese. Semi-palese, per essere sinceri. Ma comunque parecchio evidente.

Ed ecco che forse il modo goffo, raffazzonato e precipitoso con cui le truppe americane hanno lasciato il suolo afghano, acquista un altro significato. Anche l’apertura talebana a una diaspora degli afghani che vogliono andarsene, non sembra più una cosa così strana.

Insomma c’è qualcosa che fa ben sperare. Che la CIA rimane sempre la vecchia e cara CIA. E che l’America rimanga la vecchia e cara America. E che Dio ci benedica!

 

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