Ai Weiwei – Un grande incarico quello che l’Italia, nello specifico il Teatro dell’Opera di Roma, ha affidato all’artista internazionale Ai Weiwei, ovvero la regia della Turandot di Puccini.
Sospesa a causa dell’emergenza Covid-19, era in programma dal 25 marzo al 5 aprile.
In questa delicatissima e complessa situazione Ai Weiwei non ha trovato di meglio da fare che “sbeffeggiare” il suo datore di lavoro, ovvero l’Italia stessa.
Ai Weiwei ha scritto su Instagram: “Coronavirus is like pasta, the chinese invented it but the italians will spread it all over the world”.
Traduzione: “Il coronavirus è come la pasta, i cinesi l’hanno inventato ma gli italiani lo diffonderanno in tutto il mondo”.
Già personalmente avevo trovato di cattivo gusto il fatto che avesse tappezzato Palazzo Strozzi a Firenze di gommoni volendo “provocare” riguardo agli sbarchi dei migranti.
Già mi ero chiesta se con i soldi spesi per quell’allestimento su uno dei più bei palazzi d’Italia, non avesse potuto aiutare i migranti stessi.
Ora invece mi chiedo: a quale titolo è stata affidata la regia all’artista cinese? Quali altre regie di opere ha mai fatto?
Forse, adesso, è caduto nel “campanilismo internazionale” sicuramente questa non è una provocazione artistica. Questa è una vera e propria offesa all’Italia. E in gergo popolare si chiama: “sputare nel piatto dove si mangia”.
Non pago, l’artista ha poi postato, sempre su Instagram, immagini di virus danzanti sull’aria di Liù: “Tu che di gel sei cinta”.
D’accordo con Paolo Sorrentino, anch’io invito a boicottare l’artista cinese: #boicottaweiwei.
Chiudo con la definizione di Francesco Bonami Ai Weiwei «un arrampicatore stratega furbissimo che pur di diventare famoso avrebbe fatto di tutto».
Ai Weiwei smettila di offendere l’Italia! Ah, al momento non hai neppure chiesto SCUSA.
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