I magistrati della Procura di Civitavecchia sono saliti sull’Air force Renzi. Nei giorni scorsi è stato effettuato un nuovo sopralluogo a bordo dell’Airbus A340-500 , preso in leasing dalla compagnia Etihad ai tempi del governo del rignanese per effettuare voli di Stato a servizio di Palazzo Chigi. Su disposizione del procuratore di Civitavecchia, Andrea Vardaro, il sostituto procuratore Roberto Savelli ha visitato il velivolo, ormai fermo da diversi mesi, per l’analisi dello stato di fatto e l’acquisizione documentale.
La Procura di Civitavecchia ha un fascicolo aperto sul crac di Alitalia, nato da un esposto partito dall’ufficio politico dell’ex ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Ed è nell’ambito di questa inchiesta che sono stati delegati alcuni approfondimenti alla Guardia di Finanza sugli accordi sottoscritti per l’ Airbus 340-500.
L’aereo presidenziale fu messo a disposizione del Governo italiano attraverso un contratto di leasing con la compagnia di Abu Dhabi a un costo di 168 milioni di euro per 8 anni di affitto. Proprio la natura dell’accordo è oggetto degli approfondimenti. Il contratto di leasing operativo prevedeva un pagamento anticipato di 25 milioni di dollari, che Etihad fatturò ad Alitalia.
In sostanza, il sospetto (tutto da verificare) dei pm è che lo Stato italiano abbia versato a una compagnia estera, attraverso la sua società di bandiera, una somma di denaro per permetterle di acquistare un velivolo poi preso in affitto.
Il contratto è stato rescisso ad agosto scorso, quando i pagamenti erano arrivati a quota 50 milioni di euro (ma Etihad dichiara di averne incassati solo 37 milioni). L’Airbus, con una capienza di 300 posti, fra il 2016 e il 2017 ha viaggiato ben 88 volte, con in media 23 passeggeri a bordo.
Cosa che evidentemente ha fatto lievitare il costo del mezzo, condizione che i magistrati di Civitavecchia vogliono accertare, visto che in diverse occasioni sarebbe potuto essere più conveniente acquistare voli di linea, anche di prima classe.
In un caso, oltre all’equipaggio, ha trasportato un solo passeggero, l’allora ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che in totale è salito sul volo presidenziale una ventina di volte, alcune volte con una mini delegazione.
Il volo inaugurale è stato effettuato l’11 luglio 2016, a Cuba, in missione per tre giorni all’Avana: al Fatto Quotidiano risulta fossero presenti anche ministri, viceministri, sottosegretari, alla presenza di imprenditori romani e armatori.
Ma gli eventuali sprechi potrebbero non fermarsi qui. Ad esempio, come riportava il Corriere della Sera il 3 agosto 2018, in una lettera del coordinatore del Servizio per i voli di Stato, il colonnello Valerio Celotto, stimava in 16,6 milioni di euro la “realizzazione di un’area dedicata all’ autorità, suddivisa nella cabina letto con annesso bagno e doccia, nello studio privato nonché in un’area riunioni con lo staff”, un optional poi saltato per la mancata consegna dei preventivi.
È invece di pochi giorni fa la notizia di Panorama: secondo il settimanale la Procura di Civitavecchia sarebbe in possesso di file excel in cui vengono riportati i costi del cosiddetto “in Flight Entertainment”, in sostanza i monitor per guardare film o giocare ai videogiochi, con ben 7,3 milioni spesi in supporti tecnologici e diritti alle case di produzione.
Qualche esempio: 480 mila euro in diritti a Medusa e 5.500 euro a Rai Cinema per i film italiani, 30 mila euro a Rai Trade per documentari e monografie e 360 mila euro per videogiochi ed e-learning; per i diritti musicali si sono spesi 43 mila euro (un abbonamento premium a Spotify costa 10 euro al mese). La manutenzione del velivolo, poi, avrebbe richiesto l’ impegno di una cifra vicina agli 1,7 milioni di euro, di cui ad esempio 49 mila euro per la pulizia esterna della fusoliera.
Vincenzo Bisbiglia per “Il Fatto Quotidiano”