Alessandro Gassmann è sicuramente un buon attore. Vive un po’ di rendita grazie al nome dell’inarrivabile padre, ma al cinema lo vedo (anzi vedevo) volentieri. Non sono però un critico e la mia dissertazione sulle sue doti artistiche si ferma qui.
Il fatto di essere un attore sufficientemente famoso, non ti autorizza però a sparare sentenze. Tantomeno se ci riporti ai tempi delle dittature. Ma andiamo con ordine. Qui sotto riporto il suo tweet senza aggiungere altro.
Con tanti cari saluti alla democrazia, alla Costituzione e a tutte le libertà che in una società moderna e illuminata dovrebbero esserci.
Menomale che il figlio d’arte si manifesta progressista e di larghe vedute. Una frase del genere, forse la poteva dire Goebbels. Naturalmente Alessandro il Gerarca si è subito attirato le simpatie del web, collezionando una sere indeterminata di commenti.
Si parte da un moderato: “sarebbe anticostituzionale” per arrivare a: “Un po’ fascitella come dichiarazione? Siamo già allo scontro tra obbligatorietà o meno e non abbiamo ancora i vaccini! Un po’ di calma e ragionamenti costruttivi! Se imponi le cose al popolo non sei in democrazia!”
Alcuni la buttano su un disagio fisico: “Provo un profondo senso di tristezza, vergogna e vomito nel leggere questo post di @GassmanGassmann“
Poi si va sempre più sullo storico: “ma anche una stellina gialla a sei punte, già che ci siamo”. Altri analizzano anche le origini dell’attore: “peccato che sia un pochino fascista/nazista come concetto, meno male che è di origine ebraica. Ho letto sue interviste a tal proposito su l’ orrore della ghettizzazione delle persone, sulla shoah, ha fatto anche un film ma sembra che ha perso qualche concetto base della democrazia”.
Per finire in bellezza con: “Perché non tatuiamo anche un numerino sull’avambraccio?”
Insomma Alessandro Gassmann, il nuovo evangelizzatore, è riuscito ad attirarsi le simpatie. Lo avesse detto uno di destra…
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