Alex Zanardi – Cosa ci faceva lì un camion? La domanda rimbalza nella testa di tutti da venerdì sera. Da quando, cioè, si è diffusa la notizia dell’incidente di Alex Zanardi con la sua handbike.
Cosa ci faceva un camion, lì — e per «lì» intendiamo la strada provinciale 146 nei pressi di Pienza, nel Senese — mentre passava una staffetta? Proviamo a capire.
Partiamo da un punto fermo: su quanto avvenuto venerdì pomeriggio è in corso un’inchiesta della Procura di Siena. L’ipotesi di reato è quella di «lesioni gravi o gravissime da incidente stradale».
Tre gli elementi noti, al momento:
- L’autista del camion contro il quale si è schiantato Alex Zanardi è stato iscritto al registro degli indagati. Il suo automezzo posto sotto sequestro. Per entrambe le decisioni si tratta, ha spiegato il Procuratore, di un «atto dovuto».
L’autista ha già rilasciato dichiarazioni spontanee ai carabinieri della compagnia di Montepulciano. Il 44enne, sottoposto all’alcoltest e al prelievo per la ricerca di sostanze stupefacenti, è negativo. Entrambi gli esami sono risultati negativi;
- Esiste un video ritenuto importante, girato da un giornalista freelance, sull’incidente;
- Ci si sta concentrando sulle modalità di svolgimento della manifestazione. Sono in corso gli interrogatori degli organizzatori della staffetta. Non si può escludere che gli inquirenti iscrivano altre persone nel registro degli indagati.
La «gara» non era una gara
L’avevano chiamata «staffetta», era patrocinata e promossa dalla Federazione Ciclistica Italiana. Aveva partenza, percorso, tempi di passaggio e arrivo codificati. Come se si trattasse di una corsa ciclistica, sia pure non agonistica. Ma «Obbiettivo Tricolore» non aveva alcuna connotazione giuridica di gara. Nemmeno di manifestazione ciclo-turistica.
«Alex e i suoi compagni di pedalata — spiega Roberto Sgalla, tra i massimi esperti di sicurezza in bici — erano semplici ciclisti in escursione individuale soggetti al totale rispetto del codice della strada. Dovevano mantenersi sulla destra, restare in fila indiana, non superare la linea di mezzeria o tenere comportamenti pericolosi».
Il sindaco di Pienza e la Questura dicono di non sapere nulla
«Non abbiamo mai ricevuto comunicazione ufficiale di eventi o manifestazioni sportive sul nostro territorio — ha sottolineato il sindaco di Pienza Manolo Garosi. Ci era stato comunicato solamente via Facebook che si sarebbe tenuto un saluto istituzionale in piazza.
Ma poi ci hanno anche successivamente comunicato sempre, tramite Fb, l’annullamento per motivi di ritardo sulla tabella di marcia della manifestazione». A quanto risulta, né la questura di Siena né il comando provinciale dei Carabinieri erano stati informati in alcun modo della manifestazione.
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