Alla ricerca dell’elettorato di Centro

popolo

Alla ricerca dell’elettorato di Centro

Dopo i risultati fallimentari di IV e Azione, si sta percependo il forte interesse dei partiti delle due aree contrapposte verso l’elettorato di Centro.

Il bipolarismo, di fatto, è stato il vero vincitore delle scorse elezioni europee. Si è assistito all’ultima tornata elettorale al “fuggi, fuggi” degli elettori centristi, sparpagliati in ordine sparso chi a sinistra e chi a destra. Oppure destinato all’astensionismo, in considerazione dell’alto numero di italiani che non si sono recati alle urne, molti dei quali facenti parte proprio di questa fazione.

I deludenti risultati alle Europee di Azione e SUE sono la causa principale di questo rinnovato interesse

E i partiti che hanno ottenuto più voti, PD da un lato e FDI dall’altro, si stanno “attrezzando” per accaparrarsi i voti centristi. O in alternativa di guardare con occhi benevoli formazioni politiche e ingressi strategici nella prospettiva di future alleanze.

Le intenzioni sono tutt’altro che velate. Romano Prodi, ad esempio, richiama senza preamboli alla creazione di una “Margherita Bis,” ben vista anche da Elly Schlein.

Nella maggioranza la compagine politica che più sta avendo benefici dai voti centristi c’è

Tajani, in un primo momento ritenuto in “caduta libera” dopo la morte d Silvio Berlusconi, sta riuscendo nel suo intento di far convergere i voti centristi verso il suo partito. Forza Italia, non solo non sta perdendo voti, ma sta piano piano anche recuperando quote. Voci di corridoio parlano addirittura di possibilità di rientri eccellenti, come per esempio Carfagna e Gelmini, che avevano aderito alla compagine di Calenda e creduto nelle prospettive del Terzo Polo, senza immaginarsi che entro poco il “tonfo” sarebbe stato clamoroso.

Al momento oltre a Tajani, altri leader centristi non ci sono. Fratelli di Italia fa fatica ad aggregare elementi di centro, così come dal lato opposto la stessa difficoltà ce l’ha il PD.

In ogni caso i partiti di Governo non sembrano più di tanto impensieriti a incanalare le forze liberali moderate di Centro, in considerazione del lavoro che Forza Italia sta facendo.

Più vivace invece l’attività a sinistra

Il PD della Schlein risulta troppo spostato a sinistra per i moderati. Molto meglio quindi affidarsi ad un’aggregazione esterna, magari con un moderato come Francesco Rutelli o l’attuale sindaco di Milano Beppe Sala.

Quindi se da ambo le parti contrapposte si spiana la strada per coinvolgere i dispersi centristi, dall’altra la domanda è: sono disposti Renzi e Calenda a farsi da parte? Vorranno in questa nuova eventuale realtà del neo “Terzo Polo” avere un posto da protagonisti?

Calenda tace. Renzi, politico machiavellico, invece non chiude

Afferma che “né lui né Calenda sono capaci di gestire quel bacino di 10% di voti che il centro ha dimostrato di avere alle elezioni politiche del 2022”. Le divisioni dei due ex-Terzopolisti hanno di fatto creato fratture insanabili che solo l’ingresso di un soggetto equidistante può di fatto nascere ciò che è rimasto dalle ceneri del Terzo Polo. Il problema è capire proprio chi è questo soggetto e ripartire soprattutto dalle idee che sappia creare nuove prospettive politiche, nuove aggregazioni politiche, nuova forza politica.

I soggetti sono irrilevanti e comunque destinati a sparire, anche fosse per limiti di vita umana. Le idee invece rimangono.

Leggi anche: La piazza del PD

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version