All’ombra dell’ USAID
USAID è la sigla dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale ed è un’agenzia governativa statunitense creata nel 1961, strumentalmente per contrastare l’influenza e la possibile penetrazione dell’Unione Sovietica in vari Paesi, in particolare modo in quello che veniva denominato terzo mondo.
L’agenzia vive di cospicui finanziamenti del Congresso perché ufficialmente dovrebbe fare azioni di assistenza promuovendo lo sviluppo economico e l’assistenza umanitaria. Inoltre con finanziamenti sostiene il settore dell’informazione anche in Europa e in molti altri Paesi influenzando la linea editoriale di molti organi di informazione
Invece recentemente, abbiamo appreso che usava promuovere addirittura campagne LGBTQ in tutto il mondo a mezzo stampa, ma è accaduto addirittura che personaggi come la vicepresidente americana Kamala Harris, fossero arrivati al punto di minacciare alcuni governi africani di tagliare gli aiuti “umanitari” che chiaramente servivano come arma di pressione sulle economie più deboli, se non in altri casi di vera corruzione, se questi non avessero inserito nella legislazione degli Stati da loro governati, normative ispirate alla cultura LGBTQ, nettamente contraria alle loro tradizioni culturali e religiose.
Tutto questo, come è stato sottolineato da alcuni governanti africani, aveva il sapore amaro di un nuovo dispotismo culturale di tipo neocoloniale occidentale
Alla notizia del taglio dei finanziamenti di tale baraccone ideologico, da parte dì Trump, si scatenò l’Ira della colorita galassia della Sinistra, sotto shock, specialmente dopo un ministro del governo Trump ha rivelato che USAID, altro non era che una emanazione dell’intelligence.
Infatti Robert Kennedy Jr. attuale ministro della nuova amministrazione degli Stati Uniti, ha rivelato che USAID è uno strumento della CIA e che la stessa Central Intelligence Agency in cinquant’anni avrebbe rovesciato 84 governi legittimi dal 1947 al 1997 e che inoltre esistono registrazioni fra la diplomatica Nuland, all’epoca operante a Kiev e un alto funzionario del Segretario di Stato, dove i due sceglievano i nuovi ministri ucraini ancora prima del golpe di piazza Maidan ispirato dal Presidente Obama
Questo accadeva appena tre anni dopo che lo stesso Obama aveva fatto pressioni per scatenare la guerra in Libia.
La stessa signora Nuland in veste di Segretario di Stato per gli affari politici americani, in una intervista, ha un seguito rivelato che, immediatamente dopo l’intervento russo avvenuto nel 2022, il conflitto avrebbe potuto risolversi già nelle prime settimane dall’inizio delle ostilità, grazie alle trattative avviate in un primo tempo a Minsk, in Bielorussia e successivamente in Turchia a Istanbul.
Questo se alcuni Paesi occidentali (tra cui l’Inghilterra del governo Johnson) e principalmente gli USA dell’amministrazione Biden, non avessero impedito l’accordo costringendo Kiev a proseguire il Conflitto che avrebbe distrutto il Paese e provocato morti, distruzione e miseria
È venuto in tal modo alla luce che Victoria Nuland è stata artefice di tutta la politica USA in Ucraina dal golpe di piazza Maidan In là, personaggio su cui si è basata tutta la politica anti Mosca sia dell’amministrazione Obama che tutta la prima parte di quella di Biden.
Per sottolineare l’insipienza della politica europea è bene sottolineare le dimissioni della Nuland dal suo prestigioso incarico, già nei primi mesi del 2024 e questo fatto clamoroso, per coloro che fossero stati buoni interpreti della politica statunitense, sarebbe stato un vistoso segnale anticipato di ciò che si stava muovendo sottotraccia nella politica americana e cioè un lento ma clamoroso disinteressamento di Washington nei confronti dell’Ucraina già nell’ultimo anno della amministrazione Biden.
Joe Biden in sostituzione della abbondantemente compromessa Nuland su cui gravano attualmente diverse inchieste su illeciti compiuti proprio a proposito dell’Ucraina, riguardanti strani finanziamenti, aveva nominato John R. Bass ex Ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan
Fra le prime visite ufficiali del nuovo Segretario di Stato furono una visita in Pakistan e una in Turchia, altri due Paesi asiatici come l’Afghanistan a indicare che l’interesse statunitense anche con Biden di spostava dall’Europa all’Asia e non è una novità improvvisa di Trump.
Le dimissioni della Nuland del 2024, per coloro che erano in grado di capire anticiparono il disimpegno statunitense dalla disastrosa avventura ucraina
Purtroppo i politici europei non lo capirono allora e non lo vogliono capire nemmeno oggi. Perseverano nonostante le inchieste e le rivelazioni degli stessi protagonisti dei torbidi di Kiev.
In Italia abbiamo ancora giornalisti che fanno “informazione” parlando della democrazia di Kiev, democrazia che sciolse tutti gli undici partiti di opposizione e che ha oscurato le televisioni sospette di essere vicine all’opposizione e che continua a governare anche scaduto il mandato.
Chiaro che né il parlamento né il governo di Kiev hanno interesse ad arrivare ad una pace perché questa significherebbe elezioni immediate. Neanche le diplomazie europee hanno interesse ad una pace perché temono che il loro “protetto” gli si rivolti contro con un ribaltone politico dopo le nuove elezioni svelando i troppi compromessi. In primis l’omicidio da parte dì agenti della polizia di un delegato per le trattative di pace, abbattuto in pubblico perché disposto a trattare la pace
Per ordine di chi fu ucciso? Molti politici europei non vogliono fare la fine di Biden e della Harris.
Di conseguenza la disinformazione europea continua con il refrain “C’è un aggredito e un aggressore”.
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