Anila, giovane operaia ennesima vittima sul lavoro
Pieve di Soligo, distrutta per la perdita della giovane operaia albanese di 26 anni Anila Grishaj.
Un pomeriggio come tanti altri alla Bocon, azienda alimentare che si occupa della produzione di surgelati
Anila è benvoluta dove lavora è una ragazza sveglia e solare ,dopo gli studi è stata assunta in questa azienda dove in cinque anni si è fatta conoscere per il suo impegno costante ottenendo anche la qualifica di capo linea. Non immagina che quelle battute scambiate coi colleghi di reparto saranno le ultime di quel drammatico turno di lavoro.
Anila subisce uno schiacciamento mortale delle vertebre cervicali
Il trauma mortale potrebbe essere stato cagionato dall’ errore umano da parte di un collega che colposamente avrebbe azionato il meccanismo non accorgendosi della presenza della collega. Alcune testimonianze affermano che Anila si trovasse in una posizione piuttosto pericolosa nella convinzione che il congegno fosse disattivato.
Sarebbe stata colpita dal braccio meccanico di questo macchinario che si occupa dell’ imballaggio.
Le telecamere interne hanno ripreso i drammatici istanti dell’ incidente e sulla base di queste e dalle testimonianze dei colleghi presenti i Carabinieri e lo Spisal di Treviso hanno effettuato una prima ricostruzione di come possa essere avvenuto il doloroso epilogo.
Si poteva evitare quanto accaduto?
I sistemi di sicurezza e la formazione sull’utilizzo di questo nuovo robot sono stati adeguati? Le ulteriori indagini sapranno dare risposta nel frattempo Anila si aggiunge alla lunga lista di lavoratori nel 2023 usciti da casa per andare al lavoro e che in quella casa non vi sono più rientrati.
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