Il Culo – Abbiamo una parte anatomica, il sedere, che viene sempre più indicata e abusata. E non sto parlando squisitamente di livello fisico, anche se ultimamente la situazione sta degenerando in uso e abuso, appunto. Quanto a a livello semantico.
E mai tale parte anatomica ha assunto e continua ad assumere diversi e svariati significati. Anche di significato diametralmente opposto.
“Hai avuto un gran culo!” Viene detto a chi ha avuto una sonora botta di fortuna. Alcuni di voi si ricorderanno di Julia Roberts in Pretty Woman:
Ma al contempo, e al contrario, viene usato in termini dispregiativi. Una persona con una faccia da c… identifica robaccia.
Quindi, nel bene o nel male, il culo è parte integrante e costante della nostra vita. E oggi è ancora più evidente con la storia grottesca e terribile della giornalista sportiva fuori dello stadio Castellani di Empoli.
Greta Beccaglia ha subito una cosa meschina, cafona e umiliante. Non ci sono scusanti all’atto che ha dovuto subire durante il suo lavoro. Io che vado allo stadio da quando ho 7 anni, non ho mai – e ripeto – MAI avuto la tentazione o il pensiero di tirare una pacca, una manata, sul culo di nessuno. Si tratta di educazione, buonsenso e rispetto dell’individuo.
Quindi il signore di Ancona che ha compiuto il gesto, deve essere solo biasimato. Anche se mi sa che sta per essere crocifisso in sala mensa.
Un culo con due diverse direzioni
Anche nel caso della Baccaglia, il culo porterà a due posizioni estreme e opposte. La brava (specialmente nella reazione che ha avuto a caldo) e bella Baccaglia a causa del suo culo ignobilmente maltrattato, avrà davanti un futuro intrigante. Magari con un po’ di lezioni di dizione potrà abbandonare la rete locale per cui la vora con grande professionalità e ambire a qualcosa di nazionale.
Ci sono numerose giornaliste locali che meriterebbero una vetrina più ampia e non hanno una “botta di culo” che le porti davanti all’attenzione nazionale.
Sorte diversa per il meschino che ha compiuto il deprecabile gesto. A lui, il culo, glielo faranno. E a strisce. Già quando sarà tornato a casa, la moglie lo avrà pettinato per bene. Mi immagino se fossi io l’artefice di cotanta bestialità. Avrei più paura della reazione di mia moglie che di quella del magistrato, senza dubbio.
Però ho come il sentore che gli verrà aperto il fantomatico C anche a livello legale. Il clamore mediatico porta a santificazioni e demonizzazioni. Estreme. È sempre stato così, e mi meraviglierebbe molto che questa volta andasse in maniera diversa. Che poi il deprecabilissimo gesto è stato fatto anche nella giornata contro la violenza sulle donne. Oltre al danno, pure la beffa.
Educazione, rispetto e cultura
La cosa invece che mi fa storcere il naso, anzi peggio, è che per una vergognosa pacca si stia facendo molto rumore (e non scomodiamo Shakespeare) mentre per le VERE VIOLENZE ai danni delle donne, troppo spesso vengono tacite scomode verità. Spesso occultandosi dietro tende di religioni o culture diverse dalle nostre.
Tutto parte da tre semplici concetti: educazione, rispetto, cultura. A questi ci voglio pure aggiungere l’eleganza. Concetti che il mondo d’oggi sta dimenticando volontariamente. Mio padre, come il padre di tutti i miei amici, mi ha educato ad avere rispetto delle persone. Di tutte, senza discriminare fra uomini e donne. E la nostra cultura ci impone anch’essa il rispetto.
Altre culture invece no: considerano la donna un semplice oggetto. Ma in Italia la donna deve essere RISPETTATA.
Allora voglio, esigo che il polverone scatenato a favore della Baccaglia, venga scatenato ancora più forte a favore delle mille, diecimila donne che, nella tristezza dell’anonimato, vengono maltrattate, violentate e umiliate quotidianamente.
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