La Costituzione ripudia la guerra e ci ammonisce che le istituzioni possano agire in nome del popolo italiano nell’ambito dei meccanismi che regolamentano i rapporti internazionali innanzitutto attraverso una richiesta di cessate il fuoco e di trattative che partano dal diritto alla autodeterminazione delle popolazioni interessate.
Sulla base di questo principio da cui è caratterizzato l’Articolo 11, un gruppo di liberi cittadini si è costituito in un COMITATO PROMOTORE UNITARIO dal nome “Ripudia la guerra”. Dietro di loro c’è l’impegno importante di un gruppo di giuristi che hanno elaborato tre quesiti riguardo l’abrogazione delle disposizioni sull’invio di armi all’Ucraina contenute rispettivamente nell’art. 2 bis della Legge 28/2022 e nell’art.1 della legge n. 8/2023 ; nonché delle disposizioni contenute all’art. 1, comma 6, lettera a) della legge185/1990 che ammettono eccezioni al divieto di invio di armi ai Paesi in stato di conflitto armato.
A questo primo nucleo di comitato se ne aggiunge uno molto più esteso comprendente intellettuali indipendenti, giornalisti, scienziati, artisti, liberi professionisti di ogni settore interessati a farsi interpreti e portavoce della volontà popolare che si riconosce nel dettato costituzionale e che desidera una
pace stabile.
Il pericolo concreto che si vuole a tutti i costi scongiurare con questa iniziativa è quello che l’Europa si trasformi in una polveriera. Tanti, troppi i danni per la mancanza di determinazione delle parti e di ingombranti intermediari a mettersi intorno ad un tavolo e risolvere i problemi per via diplomatica e attraverso consultazioni referendarie delle popolazioni interessate, da effettuare con le opportune garanzie, nel rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli. La posta in gioco è alta, troppo alta per la gente comune che ha tutto da perdere e nulla da guadagnare.
Puntare alla sconfitta di una delle due parti confidando di ottenere la pace senza rimuovere le vere cause del conflitto non è una soluzione, è solo il presupposto per esporre l’Europa e il mondo all’olocausto nucleare. I danni all’economia europea ed italiana sono ingenti e tangibili e a farne le spese è soprattutto la gente comune che affronta una quotidianità sempre più insostenibile. L’estendersi delle sanzioni alla Russia a macchia d’olio fino a interessare anche Paesi terzi finirà per lasciare l’Occidente sempre più isolato, l’Europa priva di risorse e impossibilitata a far funzionare la sua economia, incapace di garantire un’esistenza libera e dignitosa ai cittadini.
Tutto ciò nel terzo millennio e per la nostra sensibilità è oggettivamente intollerabile. Quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi da un anno a questa parte non ha precedenti. Siamo ancora in tempo per cambiare il corso della storia ridiventando artefici del nostro destino.
Proprio perché la partita è terribilmente importante e squisitamente politica chiederemmo alla politica, ai partiti e ai leader di qualunque forma organizzativa di non comparire e invece di mettere a disposizione la propria forza militante per questo grande obbiettivo unitario.
È giunto il momento di mobilitarsi con una imponente raccolta di firme per un referendum che abbia per oggetto questi tre quesiti, su cui far convergere unitariamente anche altri che vorrebbero seguire questa strada.
QUESITO 1:
Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 09 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “6. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresi vietati: a. verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”) limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”?”.
QUESITO 2:
Volete voi che sia abrogato l’articolo 2 bis del decreto legge 25 febbraio 2022, n. 14 “Di-sposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina”, cosi come inserito dalla legge di conversione 05 aprile 2022, n. 28, rubricato “Cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti milita-f% (e richiamato dall’art. 1 del decreto legge 02 dicembre 2022, n. 185, convertito in legge 27 gennaio 2023, n. 8) e successive modificazioni, che prevede: “Fino al 31 dicembre 2022, previo atto di indirizzo delle Camere, è autorizzata la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, in deroga alle disposizioni di cui alla legge 9 luglio 1990, n. 185, agli articoli 310 e 311 del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e alle connesse disposizioni attuative.
2. Con uno o più decreti del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definiti l’elenco dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari oggetto della cessione di cui al comma 1 nonché le modalità di realizzazione della stessa, anche ai fini dello scarico contabile.
2bis. Le somme in entrata per effetto dei decreti di cui al comma 2 sono riassegnate integralmente sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa.
3.Il Ministro della difesa e il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con cadenza almeno trimestrale, riferiscono alle Camere sull’evoluzione della situazione in atto anche alla luce di quanto disposto dai commi 1 e 2 del presente articolo”?
QUESITO 3:
Volete voi che sia abrogato l’art. 1 del decreto legge 02 dicembre 2022, n. 185, convertito in legge 27 gennaio 2023, n. 8, rubricato “Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell’Ucraina”, che prevede: “1. E’ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite.
2. All’attuazione del presente articolo si provvede nell’ambito delle risorse previste a legislazione vigente”?
PRIMI SOTTOSCRITTORI: (il comitato è aperto alla partecipazione di altri esponenti della società che condividano gli stessi ideali e gli stessi valori)
canale Telegram REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA https://t.me/referendumRipudiaLaGuerra
ENZO PENNETTA – docente
FEDERICO GRECO – autore cinematografico
EMANUELA LIVERANI – regista
ANDREA ZHOK – docente universitario
DANIELE GIOVANARDI – già’ Direttore Pronto Soccorso Policlinico di Modena.
FULVIO GRIMALDI – giornalista, inviato di guerra
GIORGIO BIANCHI – giornalista indipendente
ELISABETTA FREZZA – giurista
FRANCO FRACASSI – giornalista
ALBERTO CONTRI – Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana
FRANCO BATTAGLIA – docente universitario di Chimica Fisica
ANTONIO DI SIENA – avvocato, scrittore
MIRKO MELCHIORRE – filmaker
ELIO LANNUTTI – fondatore Adusbef
MARGHERITA CORRADO – archeologa
MASSIMO MAZZUCCO – direttore di Luogocomune.net
MARCO PASSARELLA – Professore economia politica, università Link Campus di Roma e Leeds University THOMAS FAZI – Saggista, scrittore
MARIO GIACCIO – già Preside di Facoltà Economia Università Chieti
MICHELANGELO SEVERGNINI -regista
UBERTO CRESCENTI – già Magnifico Rettore Università Chieti-Pescara
ADOLFO MORGANTI – psicoterapeuta
ANDREA ODDO – avvocato
ALDO MINGHELLI – avvocato
STEFANO GALEANI – avvocato
PINO RUTA – avvocato
ALDO MINGHELLI – avvocato
Leggi anche: Attenzione: la strumentalizzazione degli studenti porta solo disastri
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT