Inaugurata mercoledì 6 luglio, presso l’ex monastero della Santissima Concezione. È posto all’interno del complesso di Santa Maria Novella, una prima sezione del Museo Nazionale dell’Italiano.
Il Mundi sarà il suo nome. Lo annuncia la Società Dante Alighieri.
Due sale permetteranno i scoprire l’origine e l’evoluzione della nostra lingua. A partire da alcune iscrizioni provenienti dal Museo Nazionale Romano, dal Parco Archeologico di Pompei e dal Museo delle Civiltà.
Dalle prime testimonianze della lingua del sì in volgare come il “Placito capuano”, all’opera di Dante che fissa la lingua del “sì” fino al manuale culinario di Pellegrino Artusi.
Il MUNDI
Il MUNDI (MUseo Nazionale Dell’Italiano) sottolinea il rapporto con il latino, lingua madre, ma nello stesso tempo rimanda all’italiano come lingua del mondo.
Il patrimonio linguistico italiano sia considerato un bene culturale di interesse internazionale.
Ed è solo il caso di notare quanto esso sia sotto attacco ai nostri giorni nell’ottica delle mode Woke e Cancel Culture d’oltreoceano.
Ci auguriamo che tale museo serva anche a preservare la nostra preziosa e ricca lingua da indulgenze ideologiche come l’uso di asterischi, Schwa e declinazioni cacofoniche ed errate come “Sindaca” o “Assessora”.
Un museo per i 700 anni di Dante
“Nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante nasce a Firenze il Museo della lingua italiana”.
Così il ministro Dario Franceschini lo annunciò l’anno scorso insieme al sindaco Dario Nardella alla conferenza stampa di presentazione del museo della lingua italiana di Firenze.
“Lo Stato ha investito 4,5 milioni di euro per la realizzazione del primo Museo della Lingua italiana – ha proseguito Il Ministro durante il suo saluto – e la città ha partecipato conferendo una parte del bellissimo complesso di Santa Maria Novella, testimonianza questa di una importante prova di collaborazione tra i vari livelli istituzionali.
Le parole di Franceschini
L’idea che abbiamo cercato di realizzare – ha continuato il Ministro Franceschini – da un punto di vista temporale è stata quella di far partire i lavori del Museo nell’anno in cui si celebrano i 700 anni della morte di Dante. E’stato naturale che nel dibattito che va avanti da molti anni nel nostro Paese – ha sottolineato il Ministro – sulla mancanza di un museo della lingua italiana, nel momento in cui lo Stato ha deciso di dare una risposta positiva, la scelta non poteva che essere Firenze per tantissime ragioni. Sta lavorando già da tempo un comitato scientifico di alto livello per l’impostazione del museo – ha aggiunto il Ministro – perché insieme al recupero strutturale dell’immobile, c’è anche l’esigenza di creare un museo proiettato sul futuro che conservi la memoria, ma che anche attraverso le nuove tecnologie consenta di essere accessibile, didattico, adatto ai ragazzi, agli studiosi, quindi davvero un progetto straordinario.”
Il progetto
Il progetto, finanziato dal Ministero della Cultura su impulso del ministro Franceschini, è promosso dall’Accademia della Crusca.
Inoltre dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dall’ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana) e dalla Società Dante Alighieri.
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