Arrestati giovani anarchici per gli scontri del 30 ottobre a Firenze

Nardella parlò di "neofascisti". Gli indagati sono dell'area "anarchico-insurrezionalista"

Scontri

Il sindaco di Firenze Dario Nardella parlò, al solito, di “neofascisti” per gli scontri e i disordini del 30 ottobre scorso in Via de’Calzaiuoli.

Invece gli indagati sono dell’area anarchica, cioè con ogni probabilità appartenenti ai centri sociali di sinistra.

Gli arresti

Secondo quanto ricostruito dalla Digos, da un lato sarebbe emerso il ruolo chiave di “una componente politicizzata ed afferente al circuito anarchico fiorentino“. Dall’altro, la responsabilità, “in contemporanei comportamenti violenti e delittuosi, di soggetti privi di connotazione estremistica, ed infatti individuati negli ambienti della criminalità comune”.

I fatti

Facciamo un passo indietro.

Nei giorni immediatamente precedenti il 30 ottobre scorso, veniva divulgato via chat con whatsapp, un volantino intitolato “Fate girare Firenze“.

Sull’esempio di quanto accaduto in altre città, si propagandava una manifestazione anti lockdown e Dpcm, da parte di autori non noti.

Il sindaco Dario Nardella, preconizzando scontri di piazza, si affrettò a dire che era un’iniziativa di “neofascisti e ultras violenti“.

Per questo il centro storico, tra piazza della Signoria, piazza Duomo e piazza della Repubblica, fu blindato con un massiccio schieramento di Forze dell’Ordine, e la blindatura dei negozi più a rischio come Gucci e Prada.

Gli scontri

I primi manifestanti erano riuniti in via Calzaiuoli fermatisi di fronte al cordone di polizia che sbarrava l’accesso a piazza Signoria.

Non siamo fascisti, siamo qui perché vogliamo un lavoro”.

I manifestanti divenivano quasi cinquecento e a contatto con il cordone di polizia che chiudeva l’accesso a piazza Signoria, ai primi segni di violenza furono caricati dalle Forze dell’Ordine.

A questo punto iniziò il lancio di bottiglie, cocci delle fioriere rotte in via Tornabuoni, grossi petardi, probabilmente anche bombe carta, e almeno tre bottiglie molotov.

Dopo un paio d’ore di tensione, la situazione venne riportata alla normalità dalle cariche di alleggerimento della Polizia.

I “fascisti” non erano tali

Le indagini hanno dimostrato, una volta di più, che la strumentalizzazione della giunta fiorentina era fuori luogo.

L’azione di polizia ha portato da subito al fermo, identificazione ed accompagnamento in Questura di 20 soggetti, denunciati, e all’arresto di 4 persone sottoposti a misure cautelari tutt’ora in atto.

Gli arresti di oggi confermano la matrice anarchico-insurrezionalista degli indagati.

Determinante è risultata la documentazione video realizzata dagli operatori della Polizia,  oltre alle immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza comunale.

Fatto sta che la riconduzione dei presunti responsabili alla componente “anarchica” Fiorentina, leggasi centri sociali, sbugiarda una volta di più i soloni che non perdono occasione a palesare le proprie ossessioni e gridano a sproposito al “fascismo“, quando dovrebbero guardare altrove, per trovare i facinorosi.

 

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