Avevano messo su una truffa poco credibile sui green pass. Su un canale Telegram, per poche centinaia di euro, vendevano falsi lasciapassare a chiunque li chiedesse. Era la manna per i No Vax: avere il green pass senza doversi iniettare nelle vene il liquido misterioso che andrà a controllare la nostra vita e cambierà il nostro codice genetico.
Come vedete i prezzi erano pure abbordabili. Niente, per chi è intenzionato a non diventare una mucca da pascolo come chi ha deciso di vaccinarsi. Addirittura gli ideatori, dopo qualche giorno hanno deciso di abbassare il prezzo. 200 euro per un certificato. Un affare eccezionale.
Quindi pagare e fornire i propri dati sensibili per essere messi al sicuro da tutto. Anche dal 5G.
Ci sono tutte, ma proprio tutte le premesse per capire che è una truffa bella e buona. Forse manca solo la richiesta di fornire IBAN e password della banca. Poi mancava solo il Colosseo con Totò e Peppino.
E il certificato arrivava. Voi non ci crederete, ma arrivava davvero. Però non funzionava. Strano eh? Allora i No Vax, che sono avanti, non c’è dubbio, sono insorti contro questi birboni dell’etere. Hanno minacciato ritorsioni. Risposta? Abbiamo in mano tutti i vostri dati sensibili: o pagate o diffondiamo tutto. Quindi, come dicono a Napoli, cornuti e mazziati.
Io, a questi fenomeni che hanno ideato la truffa, darei un premio genialità. Sono andati a beccare una nicchia di mercato e se ne sono impossessati. Un po’ come Wanna Marchi. E come lei, i Maestri di Vita del Green Pass, sono finiti in manette.
La polizia postale, coordinata dai pm delle Procure di Roma e Milano e dai colleghi della Procura minorile di Bari, ha denunciato 4 persone, due trentenni e due diciassettenni. Manette giuste, ma applausi all’iniziativa personale.
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