Arrivano i talebani. 20 anni di inutile guerra in Afghanistan

Vent'anni di guerra cancellati in pochi giorni

talebani

In pratica si torna al 2001, ossia all’Afghanistan prima dell’intervento della coalizione a guida statunitense per rovesciare il regime dei talebani.

I talebani ritornano. Prima sono stati visti come un interlocutore necessario, in una situazione dove lo Stato afgano non riesce a consolidarsi.

È una storia eterna. L’Afghanistan è un miscuglio eterogeneo di diverse etnie. Un raduno scomposto dove si incontrano odi tribali ormai atavici. Non esistono gli afghani. Esistono le disparate etnie che compongono questo territorio dove neppure Alessandro Magno riuscì a stabilire una stabile dominazione.

Non è certo un segreto che il fallimento dei sovietici avvenne soprattutto perché non si riusciva a consolidare un apparato statale. Nonostante il sostegno delle truppe e degli ingenti capitali stanziati.

La Repubblica islamica dell’Afghanistan è un’entità statuale non inconsistente, perché sarebbe riduttivo. È un’entità statuale fittizia, in realtà formale non sostanziale.

Viene però da chiedersi al di là di tutti gli accordi diplomatici che possono essere stati fatti con questo gruppo etnico cosa significhi vedere le forze talebane riconquistare il paese?

Il parallelo col Vietnam

Quando i Viet Cong entrarono a Saigon successe qualcosa di ben preciso. Fu la prova pratica che l’alternativa all’occidente, al mondo libro, alla nostra democrazia poteva prevalere.

Oggi Saigon non esiste più, il suo nome è diventato Ho Chi Minh. E coloro i quali si erano schierati dalla parte degli americani in Vietnam hanno pagato un prezzo altissimo insieme alle loro famiglie; come succederà a tanti in Afghanistan.

Ma i Viet Cong non sono mai arrivati alle porte dell’Europa, non fanno parte di un complesso universo religioso e politico che ambisce a sopraffare e dominare il mondo. Si poteva legare i Viet Cong al Comunismo, ma in realtà sono in larga parte un fenomeno legato alla storica ed importante tradizione di resistenza vietnamita.

Oggi in Afghanistan ed in tutto il Medio Oriente c’è un dato molto chiaro. L’occidente deve scendere a patti nella migliore delle ipotesi. Non può pensare di imporre nulla. Gli occidentali possono insediarsi temporaneamente, ma poi andranno via e torneranno le forze autoctone.

Ci si chiede a cosa siano serviti vent’anni di guerra se poi tornano i talebani. L’Afghanistan è una sconfitta mascherata da accordo.

Ma più che la sconfitta dell’Occidente, è preoccupante la Vittoria dell’estremismo islamico. Possono vincere, possono prevalere e questo lo sbandierarlo ai quattro venti per arruolare nuovi proseliti in tutto il mondo.

 

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