Palazzo Strozzi – Prendi l’arte e mettila da parte, diceva un antico adagio. Prendi l’arte e giocaci a carte, chiosava il mio professore di filosofia. A giudicare dall’attrazione principale della mostra allestita a Palazzo Strozzi, sembrerebbe che una volta presa, sta benedetta arte, tutto non sarà come prima. Altro che parte e carte.
Dalle immagini pubblicate dal giubilante Presidente della Regione Toscana su Facebook non riesco a vederlo, ma sospetto che l’opera in oggetto sia descritta con un breve, quanto chiarissimo, Oops Wrong Hole!
I tempi si prestano, del resto.
I piddini fiorentini ormai ci hanno abituati a tutto, l’arte per i progressisti del regresso non ha limiti né confini. Dai gommoni del giapponese a far da cappotto al Palazzo Strozzi, alla mega-merda in Piazza della Signoria. (Mi riferisco all’opera d’arte messa in bella mostra tempo fa, non siate maliziosi).
Ad onor del vero non solo il dildone fa bella mostra di sé nel Palazzo rinascimentale: c’è anche una specie di barboncino rosso brillante, l’incredibile Hulk, un cuore (idea originale, non aveva mai pensato nessuno), ed Eugenio Giani. Arti-Giani non ci sta sempre però. Ha anche altro da fare. E’ itinerante.
Ma torniamo al pezzo forte: non è necessario essere un critico d’arte, per notare che Jeff Koons, autore di tale prodigio, abbia pensato a tutti. La testa turchina del dildo birichino sembra perfetta per altri giochini; un’opera olistica, insomma. (Si consiglia allo spettatore che intenda interiorizzarla nella sua totalità di avvalersi dell’ausilio di un olio lubrificante per far scivolar meglio il tutto). L’olismo può essere duro da ingoiare.
Va bene che l’arte te la devi sentire dentro, ma facciamo piano.
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT
Commenti 16