Contagion, è il film uscito nel 2011, ha molte analogie con la storia dolorosa che sta scrivendo sulla pelle di tutti questa emergenza chiamata Covid 19.
Contagion è tante storie
Storia di un giornalista (blogger) che si finge malato e guarito con la forsizia, per aumentare i followers sul suo blog.
Ma anche storia di un padre che vede morire la moglie, si scoprirà poi che è lei il paziente zero.
Non solo: storia di personale medico che paga la “novità del virus” con la propria vita e storia di un disagio profondo: di adolescenti che si cercano e che non possono avvicinarsi, di persone in preda al panico, a cui a poco a poco manca il cibo e il necessario.
Storia di classi sociali che, durante l’emergenza, mostrano l’enorme distanza: storia dunque di chi ha maggiori possibilità di salvarsi e di chi invece deve lottare non solo con la malattia ma anche per un tozzo di pane.
Un nuovo successo di pubblico
Attenti al Contagion, perché è anche un film impressionante da un punto di vista delle immagini.
Il dramma è stemperato, per così dire, da attori di un certo fascino e discreta interpretazione.
Jude Law sempre intenso e ambiguo, Gwyneth Paltrow, civettuola e provocante, ma esce di scena un po’ troppo presto, del resto è il paziente zero, scopriremo alla fine come ha fatto ad essere contagiata e a contagiare.
Il fortunato protagonista, invece, interpretato da Matt Damon è colui che scopre di essere immune al virus.
Lo spettatore vede la tragedia dipanarsi sotto i suoi occhi, di fortunato superstite che farebbe ogni cosa per “salvare” la figlia adolescente che gli sta “crescendo” in casa.
Il regista Steven Soderbergh
Il regista, insieme allo sceneggiatore Scott Z. Burns, sta vivendo un nuovo successo grazie a questo film che presenta molti punti di tangenza con la situazione attuale.
In un crescendo di pathos, tra vittime e prese di posizioni politiche che tengono conto di interessi e ricadute economiche, la lotta tra chi osa e trova il vaccino, tra chi specula e chi è disposto a tutto pur di uscire da questa situazione, si fa sempre più intensa.
Tutti con le mascherina ma in cerca del vaccino che dona un braccialetto col codice a barre. Tutti in cerca di un segno che certifichi per sempre che si è fuori, sì, ma dal rischio di contagio. E per sempre!
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