Alcune storie sono più strane della finzione. E sebbene la storia di Barry Seal – trafficante di droga, doppiogiochista, pilota straordinario – sia stata ora trasformata in uno squallido fumettone hollywoodiano con Tom Cruise come protagonista, la vera storia è molto più strana di quanto sia possibile immaginare.
Chi era Barry Seal?
Adler Berriman “Barry” Seal era un pilota di talento che, all’inizio degli anni ’80, era uno dei principali importatori di cocaina nel Nord America attraverso l’aeroporto di Mena, una remota cittadina dell’Arkansas occidentale.
Nato a Baton Rogue, in Louisiana, il 16 luglio 1939, Seal sviluppò l’amore per il volo in tenera età: a soli 15 anni, l’aviatore in erba fece il suo primo volo in solitario ed a 16 ottenne il brevetto da pilota. Il suo primo lavoro in campo aeronautico fu trainare striscioni pubblicitari dietro il suo piccolo monomotore Cessna, prima di assumere il ruolo di ingegnere di volo alla Trans World Airlines nel 1968. Il suo talento naturale emerse rapidamente e presto Seal venne promosso pilota, uno dei più giovani della flotta TWA.
Da pilota a trafficante
Secondo la moglie di Seal, Deborah, il pilota iniziò a spostare piccole quantità di marijuana attraverso il confine tra USA e Messico intorno al 1975. Nel 1978, tuttavia, Seal passò alla cocaina a causa della sua maggiore redditività.
In ogni viaggio Barry spostava tra i 1.000 e i 1.500 chili di cocaina. Arrivava in Nicaragua, caricava l’aereo e, per evitare i controlli, gettava il carico in un punto prestabilito delle paludi della Louisiana, dove i suoi collaboratori lo raccoglievano. Dopo di che atterrava in qualche piccolo aeroporto.
Ben presto, il talento di Seal attirò l’attenzione del cartello di Medellin e cominciò a lavorare per quest’ultimo. Fu appunto su suggerimento di Escobar che Seal spostò la sua base d’operazioni dalla Louisiana all’Arkansas. Durante questo periodo Barry arrivò a guadagnare mezzo milione di dollari a viaggio. Tuttavia non poteva durare: la DEA fermò il pilota con un carico di 250 kg, per un valore stimato di 168 milioni di dollari. Ce n’era abbastanza per l’ergastolo. Ma Seal riuscì a trovare una via d’uscita.
Da trafficante a informatore
Seal divenne un informatore della DEA: il suo aereo venne dotato delle più sofisticate apparecchiature di spionaggio esistenti all’epoca ed a Berry venne ordinato di continuare a lavorare come se nulla fosse.
Durante il suo primo viaggio come informatore, Seal riuscì scattare fotografie di funzionari cubani, soldati nicaraguensi e ufficiali del governo sandinista che trasportavano sacchi di cocaina su e giù dal suo aereo, provando così la complicità tra comunisti e narcotrafficanti. Tuttavia la nuova carriera di Barry durò poco: una fuga di notizie e la pubblicazione delle sue foto fecero saltare la sua copertura.
La fine
Seal non ricevette nessun tipo di protezione come testimone. Come parte del suo accordo di collaborazione con la DEA, Barry venne condannato a 5 anni di libertà vigilata, ma un giudice della Louisiana insistette per obbligare l’ex pilota a risiedere in una struttura dell’Esercito della Salvezza per i primi 6 mesi, firmando così la sua condanna a morte. Difatti, dopo sole 3 settimane un gruppo di sicari del cartello lo assassinò di fronte alla sua residenza. Era il 19 febbraio 1986.
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