Supercar rarissime, non “semplici” – si fa per dire – Lamborghini, Ferrari, Aston Martin “, come la One77 dell’Aston, la Veneno spider della Lambo, la Tdf e LaFerrari della Ferrari. E così via elencando fino ad arrivare a 25 capolavori dell’automobilismo mondiale.
Tutti nuovissimi e senza nessuna “intrusione” di auto d’epoca. Sono queste le auto collezionate (“arraffate” secondo i giudici) da Teodorin Obiang, figlio del presidente della Guinea Equatoriale, che gli sono state appena confiscate con l’accusa di riciclaggio.
Sono appena andate all’asta in un golf club vicino a Ginevra, in Svizzera, fruttando complessivamente 27 milioni di dollari (circa 25 milioni di euro). Parte del denaro sarà destinata alla popolazione della Guinea equatoriale, sulla carta uno dei Paesi più ricchi dell’Africa perché ricco di petrolio ma dove sono presenti ampie sacche di povertà.
Sono sette Ferrari, tre Lamborghini, cinque Bentley, una Maserati e una McLaren più alcuni altri pezzi rarissimi di marche conosciute solo ai maniaci del settore, dalle Koenigsegg alle Rimac. Per una stima d’asta – tenuta molto bassa per invogliare gli acquirenti – di 17 milioni di euro.
“E’ una vendita eccezionale, una collezione privata di supercar, con chilometraggio estremamente limitato, a volte praticamente in prima consegna”, spiega Philip Kantor, direttore della divisione Automobiles Europe della Bonhams, la casa di aste britannica, che una cosa del genere non aveva mai visto in vita sua.
Già perché le macchine sono nuove e molte di queste sono proprio le hypercar svelate al Motor Show di Ginevra o ad altri saloni internazionali. Il fascino dell’evento per i collezionsti è enorme. Ma non manca un velo di profonda tristezza: la Guinea Equatoriale, com’è noto è un Paese dove gran parte della popolazione vive ancora in condizioni di povertà e dove il grado di corruzione è tra i più alti al mondo.