Bella e impossibile

commissione europea

Bella e impossibile

Mentre le piazze di Bucarest e di Sofia stracolme di manifestanti protestavano, la prima, contro il tentativo “europeista” di impedire la candidatura di Calin Georgescu, e, la seconda, contro le politiche dettate dall’ UE, a Londra si riunivano alcune nazioni europee “vedove di guerra” guidate da Francia e Inghilterra.

Ufficialmente per discutere ipotetici piani di pace, in realtà per dare il via a ulteriori forniture belliche all’Ucraina (che peraltro non fa parte né della UE né della Nato) e per decidere altresì come continuare a finanziare la guerra che sta macellando la popolazione ucraina e distruggendo le nostre economie

D’altronde che aspettarsi di diverso?

Sono gli stessi che, come ha ammesso Angela Merkel, finsero di fare da garanti degli accordi di Minsk nell’intento di armare l’Ucraina per indurla a combattere la Russia.

E sono sempre quegli stessi che nella primavera del 2022, a pochi mesi dall’inizio della guerra, fecero saltare l’accordo di cessate il fuoco già predisposto in Turchia.

Più realisti di Re Biden preferirono continuare a lanciare i poveri soldati ucraini all’assalto dei Russi.

Il che non rende tali convitati di Londra molto credibili nei panni dei promotori di pace.

Per cui fa bene Trump a non prenderli sul serio. Ovviamente, a casa di Starmer, non poteva mancare Zelensky: il comico dittatorello protetto dai servizi segreti inglesi che nell’ormai famoso colloquio alla Casa Bianca ha fatto capire in mondovisione la sua totale contrarietà ad una vera pace

A Londra, Francia ed Inghilterra hanno pure discusso di una coalizione di volenterosi (guarda caso, come in Irak) da allargare ad altri Paesi europei (accuratamente selezionati in modo da evitare rompiscatole come Orban o Fico) e al Canada di Trudeau che con l’Europa non c’entra nulla ma c’entra con la Sinistra globalista.

Che dire? A me questa iniziativa velleitaria ricorda tristemente la crisi di Suez del 1956, quando Francia e Inghilterra occuparono militarmente il Canale nazionalizzato dall’Egitto per poi sbaraccare immediatamente sotto minaccia di un intervento congiunto dell’Urss e degli Usa.

Fu il canto del cigno delle ultime potenze coloniali d’Europa

E temo che ciò che si apprestano confusamente a fare sarà il canto del cigno di ciò che resta della vecchia Europa. Fa quindi bene l’Italia a rimanerne fuori, per lavorare semmai ad una mediazione politica tra gli Usa e i vari Paesi europei richiamando tutti ad un maggior senso di responsabilità.

Perché Trump può non piacere ma ha il merito di invitare tutti a guardare la realtà per quella che è, e non per quella che vorremmo fosse. E la realtà è che la guerra è stata già persa, e che continuarla serve solo ad esporci a rischi terribili.

Tant’è che Trump ha rimproverato pubblicamente Zelensky di giocare con la terza guerra mondiale! Il che detto dal Presidente della superpotenza nucleare dovrebbe fare riflettere

Il fatto è che la politica e i media europei sono rimasti indietro, e che, superati e spiazzati dagli eventi, continuano a guardare al conflitto russo-ucraino come ai tempi di Biden. Ignorando quanto accaduto negli Usa, dove la “glasnost” imposta da Trump ha rivelato al mondo le responsabilità avute dagli Americani.

Che, tradendo i patti con Gorbaciov, hanno voluto estendere la Nato fino ai confini della Russia: promuovendo con l’aiuto del Deep State e delle varie Ong di Soros il golpe di Maidan nel 2014, e sostenendo finanziariamente e militarmente il regime di Zelensky.

La guerra in Ucraina, come emerge dai vari report resi pubblici, l’hanno voluta gli Usa. Per indebolire il loro concorrente nucleare, cioè la Russia, e per assestare un colpo al loro concorrente economico che era l’Unione Europea a trazione tedesca

E Zelensky, sia pur da modesto attore, si è prestato a recitare la parte che gli è stata assegnata e sicuramente ben retribuita. Ora a questa guerra, che probabilmente Biden avrebbe voluto continuare, Trump ha detto: basta, voglio la pace. Una pace da imporre attraverso il nuovo ordine internazionale che prevede in qualche modo la concertazione delle tre superpotenze (Usa, Russia e Cina).

Può piacere o no, ma è una scelta imposta dalla realtà di un mondo profondamente cambiato

Ed è comunque affrontando globalmente la questione della sicurezza che si creano di fatto le condizioni per garantire una pace sicura in Ucraina. Tra l’altro anche su questo martoriato Paese e sul suo Presidente la politica e i media europei sono rimasti fermi alla narrazione mainstream che presentava ovunque Zelensky come un eroe della libertà e che descriveva l’Ucraina come una democrazia.

Un falso ideologico in piena regola. Perché tutti sanno che Zelensky è un dittatore che ha abolito le libertà civili, politiche e religiose; e che l’Ucraina è un paese corrotto, dominato da alcuni oligarchi e dalla loro cricca di neo-nazisti

I quali trattano brutalmente la propria gente, come appare evidente anche dai violenti metodi di reclutamento per il servizio militare. Cosa peraltro pubblicamente denunciata dal Vice Presidente degli Stati Uniti, Vance, nel corso dell’incontro-scontro con Zelensky.

L’Ucraina insomma non ha né ha mai avuto le carte in regola per entrare nell’Unione Europea e nella Nato.

Sostenere il contrario significa mentire sapendo di mentire. L’Europa, sotto la spinta dei “Dem”, da Obama a Biden, ha scelto la menzogna, vive nella menzogna, e, cosa ancor più grave, insiste nel vivere nella menzogna

La verità è che la guerra in Ucraina ha sancito il definitivo fallimento politico dell’Unione Europea, prigioniera di una narrazione non rispondente alla realtà, priva di qualsiasi visione di politica estera e quindi incapace di giuocare un ruolo autonomo all’interno dell’Alleanza Atlantica.

Anzi, nel corso della guerra abbiamo visto la Nato assorbire totalmente la UE, trasformandola addirittura nel suo reclutatore. Ebbra di liberismo globalista basato sulla finanza, la UE aveva scommesso sulla sconfitta della Russia, pensando di mettere in ginocchio la più grande nazione del mondo forte di una economia reale fondata su immense riserve di materie prime.

È andata male. Ed ora si ritrova ai margini del nascente nuovo ordine internazionale senza più ruolo e idee. Con una classe politica di una pochezza assoluta, efficacemente rappresentata dalla figura della Kallas, responsabile esteri della UE, la quale, proprio ieri l’altro, si chiedeva con incredibile sprezzo del ridicolo: ma se non riusciamo a sconfiggere la Russia come faremo a sconfiggere la Cina?

Ebbene questa Europa politicamente fallita, economicamente disastrata e socialmente impoverita, viene ora presa a modello dalla Sinistra che, abituata ad arrivare sempre in ritardo agli appuntamenti della storia non ha ancora capito nulla di quanto accaduto negli ultimi mesi.

Tant’è che scenderà prossimamente in piazza per urlare slogan a favore della pace, agitando la bandiera della UE, inneggiando a Zelensky e chiedendo a gran voce il riarmo dell’Ucraina. In modo da aggiungere un tocco di grottesco alla tragedia! Una regressione infantile che porta la Sinistra a vaneggiare assurde contrapposizioni, tipo Zelensky contro Trump, Unione Europea contro Usa, eccetera.

Amenità prese sul serio da patetici “maîtres à penser” alla Parenzo, che ancora insistono sulla inconsistente litania dell’aggredito e dell’ aggressore. Quando, nel caso ucraino, tutto dipende dal momento in cui si pensa sia iniziata la guerra: se nel 2022 o nel 2014.

E che comunque, così dicendo, ignorano la drammatica complessità della storia che ha visto l’Ucraina come parte integrante -e non certo come una colonia- della Russia zarista prima e dell’Unione Sovietica poi

Ma l’infantilismo politico, si sa, tende ad ignorare le complessità della storia e della vita delle Nazioni, rifugiandosi in un comodo moralismo da quattro soldi. Tipico di tante anime belle, dí tanti eroi da poltrone e sofà, pronti a lasciar mandare al massacro altri esseri umani pur di soddisfare le proprie pulsioni egotiste. Resto poi basito dal fatto che la Sinistra, sempre pronta a vedere fascisti e nazisti ovunque, non abbia mai avuto nulla da ridire sui nazisti al potere in Ucraina.

I quali hanno persino proclamato eroe nazionale il famigerato collaborazionista delle SS nonché massacratore di ebrei, Stefan Bandera

Ma pretendere un minimo di coerenza sarebbe evidentemente troppo. Ho l’impressione che, per la Sinistra, questa Unione Europea, così burocratica e dalla crescente tendenza illiberale, sia diventata il sostituto ideologico dell’Unione Sovietica.

Tanto da giustificare oggi il suo affannarsi per il prosieguo della guerra in Ucraina come giustificava un tempo gli interventi militari dell’Urss. Nulla di nuovo sotto il sole. Peccato, però. Perché questa sarebbe invece l’occasione per interrogarsi veramente sul futuro dell’Europa.

Che non può essere una Unione pronta a sacrificare i propri investimenti nel sociale per favorire un riarmo a tutto beneficio dei mercanti d’armi. Una economia di guerra non farà mai la ricchezza dell’Europa né la renderà più forte. Perché la sua vera forza sta nell’essere una civiltà non un Superstato.

E la sua capacità di attrazione sta nell’essere un territorio di pace e libertà, di scambi culturali e commerciali: sta nel suo welfare, nei suoi livelli di istruzione e sanità, nella sua capacità creativa e innovativa, nella sua arte e bellezza

Perché non immaginare allora l’Unione Europea come una grande Svizzera, confederata e neutrale. Il che non significa disarmata, ovviamente, ma orientata alla pace e autonoma dalle grandi Superpotenze. È davvero impossibile un’altra Unione Europea ?

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