Berlinguer e/o Almirante. Un appunto ad Augias
Mi sono imbattuto in un video molto interessante di Corrado Augias, premetto che è un intellettuale che rispetto, al di là delle vedute differenti; estremamente significativo sul modo di approcciarsi della sinistra e sulla legittimazione culturale della presenta superiorità morale del Partito Comunista Italiano.
Riflettiamo…
Personalmente ritengo che ci fossero alcuni galantuomini nel PC. Uno di questi fu sicuramente Giancarlo Pajetta, del quale non si può non ammirare il suo profondo disprezzo verso Marco Pannella edi radicali.
Voglio scrivere due articoli su questo video perché voglio analizzare due questioni estremamente complesse
La prima riguarda come il Partito Comunista venga ritratto nella sua storia, e la parallela narrazione del Movimento Sociale Italiano.
La seconda riguarda l’attuale egemonia culturale, suffragata da una presunta verità di superiorità morale, che nasce proprio da quella storia raccontata in quel modo.
PC ed MSI. Ovvero Berlinguer contro Almirante
Senza divagare ci sono tre aspetti del discorso sui quali focalizzarsi per il primo articolo. E vengono sottolineati proprio dallo stesso Augias:
Le leggi razziali che sarebbero un distinguo tra Berlinguer ed Almirante
Il rapporto tra il terrorismo e i due partiti
La costituzione
Partiamo dalla prima
Secondo Augias ci sarebbe un improponibilità sostanziale nell’equiparazione delle due figure perché Giorgio Almirante fu caporedattore della rivista di Telesio Interladi, La difesa della Razza; che propugnò quelle idee sciagurate che ben conosciamo
L’organo ufficiale di appoggio alle leggi razziali in Italia.
Nessun dubbio nel dire che Almirante fu convintamente dalla parte del mondo rappresentato dai vinti della storia.
E da parte mia nessun dubbio, anzi una forte rivendicazione del fatto che la difesa della razza è stata una delle riviste più infami della storia dell’umanità.
Però qui va innanzitutto precisato che Giorgio Almirante quelle idee le rinnegò apertamente. Fece un mea culpa molto chiaro e dimostrò un sincera vicinanza allo stato di Israele .
Questa vicinanza né il Partito comunista né la sinistra attuale l’anno mai dimostrata. Anzi direi che dimostrano molta più vicinanza dall’altra parte.
Ed inoltre va detto, questa non sarà mai una giustificazione per nessuno, che le leggi razziali furono accettate da troppe persone.
Nulla giustifica nessuno. Ma Giorgio Almirante aveva ventotto anni alla fine del fascismo punto deve essere per forza di cose giudicato anche per i successivi 42 anni di vita come rappresentante della Repubblica.
Un diritto che è stato concesso anche a tanti altri personaggi che le leggi razziali le approvarono e poi le rinnegarono, spero per convinzione non solo per opportunismo.
Il rapporto con il terrorismo
Il Partito Comunista Italiano fu un grande sostenitore della linea di fermezza.Soprattutto perché lo fu Enrico Berlinguer. Questo è un fatto storicamente indiscutibile.
Anche perché per molti aspetti le Brigate Rosse ed i gruppi più a sinistra, avevano nel mirino lo stesso Partito Comunista Italiano.
Di per sé i comunisti avevano un atteggiamento estremamente conservatore e diffidente verso le forze di sinistra esterne al partito.
C’è poi da considerare che il modello moista , in voga in quegli anni, proponeva un sistema alternativo nello stesso mondo comunista, tutto svantaggio del PCI, al quale si ispiravano i giovani delle piazze più scatenate.
E Berlinguer, non poteva certo provare simpatia per quel mondo.
Nell’ortodossia comunista qualunque modello alternativo dal Partito ufficiale era ritenuto più pericoloso dei reazionario.
Però Augias sostiene che in fondo a destra questa presa di distanza dagli eversivi non ci fossero.
Il Movimento sociale Italiano propose addirittura la pena di morte per i terroristi.
Non ho ammirazione per quella proposta.Però debbo dire che ci sono pochi dubbi sulla collocazione del MSI contro il terrorismo.
Perché Almirante su questo era equiparabile chiaramente ad Enrico Berlinguer. Loro con gli eversivi dell’una e dell’altra parte non parlavano.
Anzi li osteggiavano.Probabilmente perché lo stesso MSI era contrario a qualunque versione alternativa del suo modello alternativo allo Stato. Almirante stessero un guardiano dell’ortodossia.
I due leader su questo erano praticamente identici.
Non è poi trascurabile il fatto che il partito comunista non poteva governare perché era ritenuto troppo pericoloso per la collocazione internazionale dell’Italia ed il Movimento sociale era escluso perché faceva parte dei vinti della storia.
Praticamente la storia di Berlinguer e quella di Almirante, da presupposti diversi, è identica come leader politici.
Ambedue cercavano una piena legittimazione che durante la prima repubblica non arrivò mai né per il Partito Comunista né per il Movimento Sociale Italiano.
Si può dire però che gli eredi, soprattutto a sinistra, sono stati sempre estremamente tolleranti verso alcune figure considerate anche culturalmente interessanti. Adriano Sofri, Renato Curcio, Barbara Belzerani, Cesare Battisti,Sergio D’Elia. Gente con la quale per paradosso Berlinguer non avrebbe voluto avere a che fare.
E ancora oggi si tende a essere troppo buoni con chi fatti di violenza nelle piazze.
E poi si entra nel tema finale del discorso di Augias che è quello più delicato:ossia la costituzione la costituzione
Sicuramente il Partito Comunista contribuì a scrivere la costituzione, aumento del Movimento Sociale Italiano no.
Ma le forze che scrissero la costituzione erano molto spesso antitetiche tra loro.
Non possono essere moralmente messe sullo stesso piano.
Le forze che portarono alla liberazione dell’Italia furono molteplici. Ma la necessità degli angoli americani e dei francesi di allearsi con l’Unione Sovietica, in funzione antinazista costrinse le democrazie occidentali a scendere a patti con un altro regime tirannico.
Roosevelt e Churchill dovettero scegliere tra due mali quello che ritennero minore
Ma ovviamente sia il regime nazista che il regime stalinista erano regimi criminali.
Valutando i partiti politici bisogna rendersi conto che alcuni, pur con tutte le differenze esistenti tra loro, si ispiravano a modelli democratici liberali; altri auspicavano l’inserimento del nostro paese nell’orbita di influenza di regimi totalitari. Sarà stato un regime diverso dal nazismo e ma non poteva essere equiparato a chi voleva la democrazia.
La costituzione italiana si riduce all’enunciazione di qualche bel principio, ma è stata resa uno strumento di difficile applicazione per il funzionamento del governo, dall’eterna paura non solo della restaurazione del fascismo ma del fatto che potesse prendere il potere chi voleva sopprimere la democrazia.
Il Partito Comunista stesso era responsabile del non poter andare al governo perché non scelse mai definitivamente il mondo occidentale
Berlinguer si diceva più tranquillo sotto l’ombrello protettivo della NATO. Ma poi era contrario ai missili che servivano per garantire quello stesso ombrello protettivo.
E quale fu il comportamento dei comunisti nell’assemblea costituente?
In una prima fase erano contro le regioni. Perché non volevano dividere un potere che cercavano di conquistare ed avere come assoluto.
I comunisti erano contro la Corte Costituzionale , perché temevano che la magistratura potesse annullare della leggi. L’obiettivo era prendere il potere per instaurare un regime diverso.
Quando tutto ciò non fu possibile i comunisti diventano sostenitori di tutto quello sul quale erano contrari,perché a quel punto serviva indebolire il governo, e soprattutto conquistare anche una fetta di potere. A quel punto indirettamente si cercava di far governare il Parlamento .
Intendiamoci io non ritengo sia corretto criminalizzare tutto il Partito comunista Italiano
Anzi, la storia del Partito Comunista appartiene alla storia del paese.
Ma ritengo che Augias non possa, per quanto sia un intellettuale serio, portare avanti la versione per la quale il mondo il giusto stia solo da una parte.
Leggi anche: I Beati comunisti e San Berlinguer, tra sacrilegio e falsificazione della storia
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