Berlusconi:gesti cavallereschi, cialtroni e lacrime di coccodrillo.
Non sembra possibile che sia morto Silvio Berlusconi. È incredibile che l’uomo che ha condizionato da 29 anni la politica italiana, non ci sia veramente Impensabile anche il mondo dello spettacolo italiano senza Silvio Berlusconi, il mondo dello sport.
Berlusconi era veramente un italiano che riassumeva tutti gli italiani, nei loro pregi e magari anche nei loro difetti. Ma era l’apoteosi degli italianità.
Venne addirittura definito un napoletano nato a Milano. Per la sua capacità di mischiare il grande dinamismo imprenditoriale lombardo, con la solarità e la spensieratezza napoletane.
In tanti lo piangono
Tanti lo piangono davvero. Sono sinceri. Lui ha fatto sognare milioni di persone, con le quali riusciva a costruire un legame.
Era proprio quel senso di empatia, a fare la differenza tra lui e tanti altri imprenditori entrati in politica . Berlusconi aveva una capacità di rappresentare l’uomo comune. Non era aristocratico. Era autenticamente veramente nazionalpopolare. Paradossalmente nell’accezione gramsciana del termine.
In tanti lo piangono sicuramente, politicamente ed anche umanamente. Molti esponenti di spicco del centrodestra, senza Berlusconi non sarebbero dove sono. Senza di lui non ci sarebbe mai stato il centrodestra.
Lo piangono i più disparati personaggi autorevoli dello scenario internazionale. Sono fermamente convinto che in molti, non solo repubblicani, in america lo rimpiangano, come molti in Europa.
Lo piange il presidente russo Putin. Il presidente russo Erdogan. Di questi due era amico personale . Com’era amico della dinastia Bush. George Weah presidente della Liberia, era un giocatore del suo Milan.
Sapeva essere strumento di mediazione, tra grandi leader mondiali in conflitto fra di loro. Pur avendo sempre garantito l’amicizia e la lealtà dell’Italia verso il blocco occidentale, sapeva aprirsi al resto del mondo, essere un vero amico dello Stato di Israele e parlare con molti paesi arabi ad esso ostili.
Gli avversari
Ci sono gesti che reputo eleganti e cavallereschi, di molti suoi avversari politici.
Elly Schlein che ha deciso di rinviare l’assemblea del Partito Democratico, portando la sua vicinanza ai familiari.
L’uomo contro cui Berlusconi si scontrò, in ben due elezioni, Romano Prodi che ha detto: “Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto. Ho apprezzato il suo sostegno alla causa europeista, soprattutto perchè confermato e ribadito in un periodo in cui il nostro comune destino europeo era messo duramente e imprudentemente sotto accusa”. Forse le parole più eleganti da parte di un avversario.
Tralascio le belle parole di Matteo Renzi, anche perché probabilmente Renzi di Berlusconi non si è mai sentito neppure avversario.
Gli irriducibili dell’odio
Poi ci sono gli irriducibili dell’odio a tutti i costi. Quelli che non possono fermarsi neanche davanti alla morte. Neanche almeno in un momento di rispetto.
La marmaglia di ignoranti ed animali cresciuti alla corte dell’odio, che sono felici della morte di Berlusconi.
Rappresentano quel male divisivo di un paese, che in Italia non va via mai.
Penso alle feroci vignette di Vauro e del Fatto Quotidiano. Alle parole di fuoco della Rosy Bindi :”Il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”.
“Oggi abbiamo assistito a una giornata imbarazzante di beatificazione che ha tralasciato la realtà. Non si può dire il contrario di quello che si diceva quando era vivo. Berlusconi come diceva Montanelli ha incarnato al meglio il peggio degli italiani. Porco è diventato bello, ha esaltato l’evasione fiscale e ha screditato il buon nome della destra civile”. Queste sono le parole vibranti di Marco Travaglio.
I coccodrilli prefiche
Però paradossalmente nella sua durezza, e nela sua spigolosità preferisco il sincero astio di Marco Travaglio, anche se non la condivido, all’ipocrisia di tanti .
Ossia di tutti quelli che lo hanno crocifisso, colpendolo nella dignità, forzando nel suo caso anche la costituzione. Per arrivare ad avere una obbrobrio di stralcio di legalità presunta per farlo decadere da senatore; ed ora si fingono inconsolabili.
Berlusconi veramente di professione ha dovuto fare l’imputato. Nel caso di pochi leader politici si è visto un costante accanimento come nel suo.
Eppure ora chi lo ha crocifisso, è il primo a piangerlo. Pentimento sincero? Eleganza davanti alla morte? Opportunismo politico?
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