Biden non può guidare l’Occidente

Troppe colpe, troppo inettitudine, troppa inadeguatezza

tesi

Biden non può guidare l’Occidente.

Il presidente americano ha fatto un appello, per un fronte unico in difesa delle democrazie liberali.

Ma la sua debolezza e l’inconsistenza del suo appello, stanno in tutto quello che lui ha fatto per minare la grandezza delle democrazie liberali. Che il suo partito ha portato avanti.

Mettendo in discussione costantemente i valori occidentali, per accattivarsi le minoranze, i democratici hanno diviso l’America rendendola un paese disgregato dall’interno ed impedendole di guidare con fierezza il mondo libero.

Una riflessione del Corriere

Scrive nella giornata di ieri Massimo Gaggi sul Corriere della sera: “per molti quella che biden ripropone al suo popolo e all’Occidente è una battaglia persa: democrazie liberali che pesano sempre meno per economia e demografia, sfiduciate, con molti cittadini che non credono più nei valori fondanti dei loro sistemi, mentre il sud globale cresce rapidamente (…) Ma rinunciare a battersi per la democrazia e i valori dell’Occidente significa rinunciare a diritti e libertà che troppi considerano dati naturali, come l’aria che respiriamo. Mentre non lo sono affatto nel sud globale che avanza”.

Ma come fa chi è contro l’Occidente a guidarlo?

I democratici americani, con lo scopo di ottenere consenso elettorale dalle minoranze, non le hanno più spinte come nella secolare storia del paese ad integrarsi allo spirito americano.

Non gli hanno più chiesto di diventare americani. Le hanno sempre più portate ad identificarsi con le remote origini. Dividendo profondamente il paese.

Vengono costantemente processati molti aspetti, molti principi fondanti, la storia, la cultura, la letteratura, la filosofia del Mondo Occidentale. Ci siamo presi le colpe di qualunque cosa nella storia, esaltando la bellezza di quel mondo che ora si schiera contro di noi. E Biden si sorprende, se l’aver calpestato tutti i nostri valori fondamentali, porta gli altri ad alzare la testa e a metterci in un angolo?

Se l’Occidente è colpevole di tutti i mali del mondo, dallo schiavismo, che non abbiamo inventato noi, al colonialismo, che ha portato per quanto io stesso per primo lo critichi anche valori di democrazia a tanti popoli; come fa a guidare il mondo libero?

I popoli che si stanno allineando agli altri lo stanno facendo in nome dell’anticolonoalismo. Contro i colonizzatori. Contro di noi. Quindi per il loro perverso ragionamento, i democratici americani dovrebbero esserne felici.

Ecco il perfetto frutto di un presidente fallimentare. Non solo per i riferimenti culturali, anche per l’azione politica. Guardiamo il comportamento di Biden che è riuscito ad allineare Cina e Russia contro di noi ed adesso teme, dopo il disastro durante l’amministrazione Obama fatto dalla signora Clinton con le primavere arabe, di avere tutto il mondo arabo contro.

Quindi è pronto a sacrificare Israele. O meglio a ribadire il sostegno di Israele, ma pretendere che Israele faccia una marea di concessioni per non compromettere un già compromesso fronte ucraino. Con il disastroso risultato che queste concessioni verrebbero lette come una debolezza.

Intendiamoci un accordo per due popoli e due stati va trovato, la rappresaglia di Israele deve essere mirata. Ma Hamas va sradicata dalla faccia della terra. E chi fiancheggia Hamas va messo in condizioni di non nuoce. Solo dopo si può parlare di pace.

Mike Pompeo

Credo che la più lucida analisi, sull’inettitudine e la colpa di Biden, l’abbia fatta l’ex segretario di Stato, ai tempi dell’amministrazione Trump, Mike Pompeo ieri sul Giornale: ” l’applicazione “rilassata” delle sanzioni all’Iran da parte dell’amministrazione biden ed il recente pagamento di un riscatto di 6 miliardi di dollari al regime non hanno fatto che rafforzare e arricchire ulteriormente l’Iran,, hamas e i suoi referenti a Teheran sono responsabili degli attacchi e scellerati e barbari contro israeliani innocenti, ma queste politiche ritrovo graditi acquiescenza hanno spianato la strada alla nuova crisi”.

Interessante anche un precedente passaggio, nel medesimo articolo nel quale parlando  degli accordi di Abramo, frutto del lavoro di Donald Trump, Pompeo asserisce:“questo accordo ha portato a legami economici e politici effettivi tra Israele e i suoi vicini arabi, il tutto senza compromessi sul nucleare iraniano e senza sostenere i gruppi terroristici e palestinesi”.

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