Lotta di genere – La coerenza prima di tutto: una donna come la BoldrinA, eminente deputatA in forzA PD ex LeU, non può esimersi da continuare la sua lottA sacrosantA (?) della diversità di genere. Anche a rischio di passare per ridicolA.
Tutti noi ben conosciamo la vicenda dei moduli di autoceriticazione. Mi viene in mente un film del 1984: La Storia Infinita. Non ho idea (perché onestamente ho perso il conto) di quante volte questo modulo è stato aggiornato e sostituito. Aggiornamenti sacrosanti che dovevano seguire il navigare a vista del governo a fronte della pandemia. E non vorrei addentrarmi oltre.
Adesso c’è stata la velata proposta da parte della deputatA BoldrinA di volerli non proprio sostituire, ma almeno aggiornare, aggiungendo un o/a all’interno dell’autocertificazione perché, a suo avviso, discriminanti a livello di genere e poco “inclusivi”. Qualsiasi cosa voglia significare. Insomma vuole fare una lotta di genere anche sulle autocertificazioni. Geniale!
Sì, insomma, queste autocertificazioni sono troppo maschiliste. Vergogna! Anzi: vergognA!
Ad una precisa domanda dei conduttori del programma di Radio1 Un Giorno da Pecora, la paladinA non ha resistito e ha chiosato: “Ancora non scatta questo automatismo, c’è il genere maschile e quello femminile, ma io sono ottimista: ci si arriverà. Non costa nulla inserire una cosa come o/a, così da non far sentire nessuno escluso. Ma si fa ancora molta fatica a recepire questo semplice concetto”. Sicuramente un aspetto fondamentale, molto più di farmaci e mascherine.
Questa epidemia, ben peggiore di quello che possiamo pensare, sta facendo cambiare la prospettiva dei valori in gran parte della popolazione. Evidentemente non i tutti/e.
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