L’ex ministro degli Esteri e ex sindaco di Londra Boris Johnson è stato eletto capo del Partito Conservatore e mercoledì diventerà nuovo primo ministro del Regno Unito.
L’ex ministro degli Esteri e ex sindaco di Londra Boris Johnson è stato eletto capo del Partito Conservatore e mercoledì diventerà nuovo primo ministro del Regno Unito.
Mercoledì Johnson diventerà il nuovo primo ministro del paese, dopo che Theresa May, che lo ha preceduto, ha annunciato le sue dimissioni a fine maggio.
È stato il gruppo del Partito Conservatore alla Camera dei Comuni a stabilire i finalisti della corsa alla nomina, mentre la decisione finale è stata presa dai semplici membri del partito, che hanno votato via posta.
Il passaggio delle competenze dal premier in carica Theresa May a Boris Johnson si terrà mercoledì, dopo che May avrà risposto per l’ultima volta alle domande dei parlamentari in Parlamento. Dopo la regina Elisabetta II accetterà le dimissioni di May e chiederà al suo successore di formare il Governo. Ci si aspetta che le nomine alle cariche più importanti saranno annunciate già mercoledì sera.
Le elezioni in Regno Unito
Il primo ministro britannico Theresa May si è dimessa dalla guida del Partito Conservatore il 7 giugno scorso, ma aveva annunciato questa svolta già alla fine di maggio, costretta a farlo dai membri del partito conservatore e del Consiglio dei Ministri, perché scontenti del rinnovato accordo con l’UE sulla Brexit.
Erano più di dieci i potenziali candidati che potrebbero candidarsi alla leadership del partito, come l’ex ministro degli esteri Boris Johnson, l’attuale ministro degli esteri Jeremy Hunt, l’ex ministro della Brexit Dominic Raab e il ministro dell’ambiente Michael Gove.
Infine a battersi per la guida del partito e del governo britannico sono stati Boris Johnson e Jeremy Hunt. Johnson persegue una posizione più intransigente sulla Brexit a differenza di Hunt, convinto che i termini dell’accordo con Bruxelles possano ancora essere modificati e sostenitore di un’uscita solo con un accordo l’Europa.
In un’intervista al Sunday Telegraph il favorito alla leadership dei conservatori britannici Boris Johnson aveva dichiarato di non bleffare, sostenendo che il Regno Unito potrebbe lasciare l’Unione Europea il 31 ottobre senza un accordo con Bruxelles. Secondo Johnson, coloro che non sono disposti ad accettare la “hard Brexit” (uscita del Regno Unito dalla Ue senza accordo – ndr) in realtà non vogliono affatto che il Paese lasci la UE.
Secondo il ministro delle Finanze britannico Philip Hammond l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza un accordo di cooperazione (hard Brexit) limiterà significativamente l’influenza di Londra sulla politica commerciale perseguita da Bruxelles. In precedenza il ministro aveva avvertito che la hard brexit potrebbe costare all’economia britannica fino a 90 miliardi di sterline (113 miliardi di dollari).
Fonte Sputnik News