Botti di “Fini” anno
Giorni fa, le cronache hanno riportato la notizia secondo la quale, durante i festeggiamenti nella notte di capodanno una persona sarebbe stata colpita alla gamba da un proiettile esploso da una pistola.
Fin qui, anche se nella sua drammaticità, la notizia non avrebbe fatto particolare clamore; si sarebbe parlato del solito bollettino di guerra che si perpetra ogni qualvolta il vecchio anno lascia il posto a quello nuovo.
Questa vicenda, però, è diversa dalle altre, poiché avvenuta nella sede della Pro Loco di Rosazza, piccolo centro della provincia biellese, durante una festa organizzata la notte di capodanno dal sottosegretario alla giustizia, Andrea Del Mastro e dalla sorella Francesca, Sindaco della suddetta località.
Il colpo sarebbe partito dalla pistola, detenuta legalmente, dell’Onorevole Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia, presente alla festa
La persona colpita, il trentunenne Luca Campana, risulta essere un familiare della scorta del sottosegretario.
Oggi, la Procura della Repubblica presso il tribunale di Biella, guidata dalla dott.ssa Teresa Angela Camelio, inizierà l’escussione dei testimoni; da quanto si apprende dalle voci insistente che circolano nell’ambiente, la posizione dell’’Onorevole si sta considerevolmente aggravando non solo da un punto di vista disciplinare, si prevede, infatti, una sua espulsione dal partito, ma anche da quello processuale.
Ci sarebbero, difatti, alcuni testimoni che dichiarano non solo di aver visto l’Onorevole arrivare “brillo e su di giri” alla festa, ma che, diversamente da quanto dichiarato dallo stesso Pozzolo, secondo il quale non sarebbe stato lui a far partire il colpo, lo smentiscono in maniera categorica
È bene chiarire che nessuno ha mai parlato della volontaria intenzione di usare l’arma, ma è altrettanto opportuno rimarcare un concetto fondamentale: contrariamente al comune convincimento, la ragione fondamentale per cui è necessario custodire con la massima cura un’arma, non è tanto quella di evitare che questa possa essere sottratta, quanto quella di evitare rischi per la sicurezza pubblica, vale a dire incidenti, che potrebbero scaturire da un uso inappropriato dell’arma.
Pertanto, in linea di massima, è importantissimo fare in modo che le armi vengano tenute in modo tale da non essere alla portata di chiunque, che siano minori o persone imperite nel maneggio
Come se non bastasse, a riportare l’episodio sotto i riflettori mediatici è stata l’intervista rilasciata sulle pagine de Il Foglio, da Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale, del quale Fratelli d’Italia rappresenta la prosecuzione ideale della tradizione politica. Fini, interpellato in merito, ha posto l’accento sulla figura non propriamente edificante dell’On. Pozzolo, esprimendo apprezzamenti tutt’altro che lusinghieri e ricordando che anni prima era stato allontanato dalla federazione di Vercelli perché ritenuto un violento estremista verbale.
La risposta di Pozzolo non si è fatta attendere
Nell’esprimere disappunto per quanto dichiarato da Fini, ha affermato: “da quello che ha svenduto e calpestato dignità politica e umana della destra italiana non accetto lezioni. Un leader che ha tradito senza vergogna la sua comunità politica merita solo di continuare a stare ibernato nel suo oblio…”.
Nell’attesa dei necessari sviluppi processuale una cosa è chiara: il codice di condotta dei deputati si fonda sul principio che l’esercizio delle funzioni deve essere svolto con disciplina ed onore e in rappresentanza della Nazione. Non sembra, alla luce di quanto emerso nella fattispecie, che questo codice di condotta sia stato rispettato.
Il tema della selezione della classe politica è antico ma continua ad essere una questione di primaria importanza
Oggi, quello che conta nei partiti personali, padronali e nei cartelli elettorali è solo e soltanto la “fedeltà” cieca ed assoluta nei confronti del capo o del santone di turno. Ebbene, compito precipuo di ogni leader di partito e del proprio entourage è quello di selezionare una classe politica che sia all’altezza della situazione e delle aspettative dei propri elettori, evitando al cittadino comune di essere ostaggio di politici non all’altezza dei compiti, salvo alcuni casi; situazione che è resa ancor più grave da quel mantra “dell’uno vale uno”.
Episodi come quello riportato rappresentano uno dei motivi per i quali si assiste, inesorabilmente, all’allontanamento dei cittadini italiani dalla politica.
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