Enrico Letta ci riprova con la patrimoniale.
Dopo Ius Soli e DDL Zan, svela quale sarà il tema caldo per vincere le elezioni.
Già, perché il segretario del Pd afferma quanto segue.
“Se non rientrerà nella riforma fiscale, allora ne faremo un cavallo di battaglia per la campagna elettorale“.
Il riferimento? Alla patrimoniale, va da sé.
La patrimoniale dote ai diciottenni
Enrico Letta ripropone l’idea di una «dote per i diciottenni» da costituire attraverso un aumento delle tasse di successione sui redditi più alti.
Un argomento dirompente, di quelli che ti fanno vincere le elezioni come niente.
Perché non lasciare le eredità di genitori o nonni intatte ai giovani? No, meglio tassarle, oltre quello che già è stato all’origine dell’acquisto e della gestione, e passare i soldi allo Stato.
Che poi li ridistribuirà.
Un ragionamento che non fa una grinza
Non una sola infatti ma una marea di grinze.
Ma tant’è, Enrico ci crede.
«Resta un nostro tema»
E guai a chi glielo tocca potremmo dire.
«Se non ci sarà accordo dentro la coalizione di maggioranza – dice – lo porteremo in campagna elettorale, e quando avremo vinto le elezioni sarà uno dei temi principali: i giovani sono discriminati, scappano, ma un paese che non ha i giovani nel motore non ha futuro».
Il modo giusto per assicurarglielo è evidentemente tassare la casa in eredità che i genitori hanno faticosamente acquistato.
Persino Draghi gli rise in faccia
Nella primavera scorsa, quando era stata lanciata, la proposta non aveva avuto grande successo.
Lo stesso premier Draghi non era apparso entusiasta.
«In generale, non mi sembra il momento di prendere soldi dai cittadini, ma di darli»
Vai Enrico, continua così: con queste ideone si va lontano.
In Francia ad esempio.
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