“Cancellate il vostro account Facebook“. A dirlo è Brian Acton, uno dei fondatori di WhatsApp, l’app di messaggistica acquistata dalla stessa azienda di Mark Zuckerberg per oltre 19 miliardi di dollari.
Non è la prima volta che il co-fondatore di WhatsApp esterna un pensiero simile. Lo aveva fatto anche nel marzo del 2018, quando Facebook fu sconvolta dal caso Cambridge Analytica. In quel caso Brian Acton aveva pubblicato un semplice tweet: “It is time. #deletefacebook”.
Durante l’intervento l’inventore di WhatsApp ha spiegato i motivi che lo hanno portato a sostenere l’idea che cancellarsi da Facebook sia una necessita: i dati degli utenti sono alla mercé di tutti. Il social network di Mark Zuckerberg oramai ha profilato più di un miliardo di persone per mostrare annunci pubblicitari basati sui gusti degli utenti. Continuare a “regalare” le proprie informazioni personali senza avere nulla in cambio è dannoso.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il caso Cambridge Analytica che è costato a Facebook una multa di svariati miliardi di dollari e una crisi reputazionale difficile da gestire. In quei giorni convulsi, Brian Acton lanciò la campagna #deletefacebook tramite un tweet sul proprio account. E a oltre un anno da quel giorno (era il 21 marzo 2018), il co-fondatore di WhatsApp non ha ancora cambiato idea.
Acton ha parlato anche degli investimenti che Facebook (intesa come azienda) sta facendo nell’ambito della crittografia. Il co-fondatore di WhatsApp è scettico sull’impegno di Mark Zuckrberg per rendere più sicure le proprio piattaforme, ma molto probabilmente in futuro Facebook lancerà un nuovo sistema per la crittografia, spinto soprattutto dalla volontà popolare che richiede un maggior controllo sulla privacy. Acton, d’altronde, è un vero esperto in materia, avendo creato Signal Foundation, la fondazione no-profit che gestisce l’app Signal utilizzata ad giornalisti e sostenitori dei diritti umani in tutto il Mondo per non essere tracciati dai regimi autoritari.