Dopo 120 anni è ancora il più comune antinfiammatorio in commercio. La data ufficiale del farmaco dell’aspirina è Il 6 marzo 1899. Quel giorno l’aspirina fu registrata nella lista dei marchi di fabbrica dell’Ufficio Imperiale dei Brevetti di Berlino. Però I primi studi sull’aspirina risalgono al 1828, quando il chimico italiano, Raffaele Piria, scoprì l’acido salicilico e nel 1853 Charles Frédéric Gerhardt, un chimico francese, produsse l’acido acetilsalicilico, anche se in forma impura, con gusto sgradevole e spesso con riflessi negativi sulla mucosa gastrica.
Secondo una leggenda napoletana, il nome “Aspirina” deriva da “Aspreno”, uno dei santi protettori della città partenopea, il cui culto è rimasto in voga fino agli anni ’20 del secolo XX. Napoli ha 47 santi protettori e Sant’Aspreno è il secondo santo in ordine di importanza dopo ben noto San Gennaro.
Infatti, prima dell’uso tradizionale della compressa, buona parte della popolazione afflitta da mal di testa si recava nella chiesa omonima, sita nei pressi di Piazza della Borsa, ove inseriva il cranio ben rasato in una piccola teca in cui erano conservate le reliquie del Santo. Si narra, allora, che, in una sua visita alla città, l’allora amministratore delegato dell’azienda Bayer, in visita nel capoluogo partenopeo, udì questa storia e al rientro in Germania diede alla molecola brevettata il nome che derivava da “Aspreno”, Aspirina, appunto.