Caldo intenso ancora lontano, vediamo quando potrebbe arrivare
Fino ad ora solo brevi fiammate nord africane nel corso del mese di maggio hanno raggiunto le regioni centro-meridionali, facendo anche impennare la colonnina di mercurio, ma non si è trattato di nulla di duraturo. Le condizioni climatiche hanno avuto modo di ridimensionarsi anche sensibilmente nei periodi successivi. Anche focalizzandoci sul presente il caldo intenso rimane latitante su tutta Italia, parte della quale alle prese con condizioni di instabilità e temperature anche inferiori alle medie.
TEMPERATURE FINO A INIZIO SETTIMANA.
La persistenza di una saccatura di bassa pressione tra l’Europa centro-settentrionale e il Mediterraneo centrale, tra l’altro, non promette nulla di buono sul piano termico per le nostre regioni. Anche se nella giornata di domenica si raggiungono picchi di circa di 30°C su alcune zone delle isole maggiori. Ma si tratta di casi isolati, poiché sul resto d’Italia i valori si mantengono più bassi, soprattutto al Nord. E già da lunedì valori in calo per l’ingresso di aria più fresca dal Nord Europa e massime che non andranno oltre i 26/28°C su Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria.
FINO A META’ SETTIMANA.
Con il passare dei giorni la permanenza di una saccatura di bassa pressione allungata dal centro-nord Europa fin verso il Mediterraneo centrale provocherà condizioni spesso instabili sulle regioni centro-settentrionali italiane, ma a tratti anche al Sud. Ciò comporterà temperature ancora sotto la media, soprattutto al Centro-Nord, nonché l’assenza delle fiammate di calore di tipico stampo estivo.
SECONDA META’ SETTIMANA.
Una condizione che sembrerebbe protrarsi anche nella seconda parte della settimana, vista l’assenza di un campo di alta pressione alle latitudini mediterranee. Anzi, la persistenza di saccature depressionarie in area mediterranea.
A QUANDO L’ARRIVO DEL CALDO INTENSO?
Per l’arrivo delle temute fiammate nord africane non resterà che aspettare la seconda metà di giugno, in attesa dell’ingresso di solide e stabili aree di alta pressione che con i contributi subtropicali potrebbero far schizzare la colonnina. Anche se al momento è ancora presto per spingersi oltre la metà del mese.
Come se non bastasse il Covid-19, ci si mette anche il tempo a creare problemi a chi desidera passare una giornata in riva al mare.
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