Cannabis light: via libera, la canapa torna (rimane) nei negozi.
Nottetempo passa in commissione un emendamento in Finanziaria dei Cinque Stelle per legalizzare la cannabis con attivo fino allo 0,5%.
Legalizzata in maniera non chiara dalla legge 242 del 2016, che fece esplodere il l’apertura dei ‘cannabis shop’, ma vietata tassativamente il 30 maggio 2019 da una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, la commercializzazione della cannabis light potrebbe diventare davvero legale grazie a un subemendamento alla Finanziaria presentato dai senatori pentastellati Francesco Mollame e Matteo Mantero.
Se l’attuale impianto del provvedimento sarà confermato, dal primo gennaio 2020 tutte le parti della canapa potranno essere commercializzate, purché restino entro un tetto dello 0,5% di Thc e dietro versamento di una accisa.
«Dal primo gennaio – si legge nel testo approvato in Commissione Bilancio – sarà liberalizzata la vendita di tutte le parti della pianta in forma essiccata fresca trinciata o pellettizata a fini industriali commerciali ed energetici, purché il contenuto di Thc nella biomassa non sia superiore allo 0,5 per cento”. Entro lo stesso tetto di 0,5 il raggio d’azione della legge 242 del 2016 sarà allargato “alla coltivazione e alla trasformazione di qualsiasi parte della pianta, compresi i fiori, le foglie, le radici e le resine”.
Ma il centrodestra non ci sta. “Un pericolosissimo subemendamento dei 5Stelle fa fare passi avanti alle politiche di apertura alle droghe.
«Si sono trovati i soldi per modificare la percentuale di Thc nella canapa e nulla per i malati terminali o i malati rari. Questa legge è un’ipocrisia di sistema” accusa la senatrice Udc-FI, Paola Binetti.