Cannabis medica: conclusa la prima fase della Commissione Interministeriale

I derivati della Cannabis prodotti dallo SCFM trovano impiego clinico in alcune malattie neurologiche, nella terapia del dolore cronico sia oncologico sia neuropatico e nei sintomi da chemioterapia.

(Comunicato stampa a cura di AID) – Terminata la prima fase della manifestazione d’interesse per la selezione di operatori economici per la coltivazione di cannabis medica.

La Commissione Interministeriale costituita da esperti dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, dell’Agenzia Industrie Difesa, del Ministero della Salute, dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha esaminato la documentazione tecnico amministrativa di 42 operatori economici.

I lavori si sono conclusi con la redazione di una graduatoria che riporta le aziende che accedono alla fase successiva di valutazione delle capacità tecnico operative di applicare il disciplinare di coltivazione redatto dallo SCFM.

I candidati ritenuti idonei saranno sottoposti ad un preventiva ispezione di verifica tecnica presso ciascun stabilimento di produzione e successivamente dovranno effettuare tre cicli di coltivazione per dimostrare l’effettiva capacità di coltivare applicando le GACP (Good Agricoltural and Collecting Practices).

La coltivazione standardizzata di cloni della pianta e la successiva lavorazione farmaceutica dell’infiorescenza femminile rientra nelle attività produttive del Farmaceutico Militare che dal 2015 ha attivato il progetto cannabis terapeutica a seguito dell’accordo di collaborazione siglato tra il Ministero della Difesa e della Salute nel 2014.

I derivati della Cannabis prodotti dallo SCFM trovano impiego clinico in alcune malattie neurologiche, nella terapia del dolore cronico sia oncologico sia neuropatico e nei sintomi da chemioterapia.

 

 

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(Immagine di sfondo a cura di: www.agenziaindustriedifesa.it )

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