Innocenti! Puliti! Non lo hanno speronato! Queste le conclusioni della perizia sulla gazzella dei Carabinieri che ha inseguito i due malavitosi lanciati a folle velocità per le strade di Milano il 24 novembre dello scorso anno. La morte accidentale (?) di Ramy non è quindi da imputare ai due valorosi militari dell’Arma, ma bensì al sodale di Ramy: l’altro gentiluomo di nome Bouzidi Fares che si è “assunto il rischio delle conseguenze”.
Adesso, e qui si va a sfociare inevitabilmente nel regno delle utopie, tutti quei disprezzabili personaggi che per settimane, mesi, hanno infamato, insultato e denigrato i Carabinieri nelle tv, sui giornali e nelle piazze, dovrebbero avere l’onestà intellettuale di fare pubblica ammenda. Ma per farlo, ci sono due scogli insormontabili: che abbiano prima di tutto un po’ di onestà e poi anche intelletto. Impossibile.
I nostri (tanto per dire una puttanata) politicanti dem, i loro sodali spargitori di notizie intrise d’odio per le istituzioni, fino ad arrivare agli studenti (quale definizione possa essere più sbagliata, non lo so, dato che molti di loro sono lustri fuori corso), tutti amanti del povero magrebino vessato dalla vita e costretto dagli eventi a delinquere, adesso non sanno che pesci prendere. Spregevoli persone che trovano una collocazione nel mondo solo nell’insulto alla divisa. Ignobili individui che mortificano la loro appartenenza e discendenza solo per dare lustro al diverso, al forestiero, senza alcun motivo.
Che i sinistri chiedano scusa
Devono scusarsi, cospargersi il capo di cenere, perché i due Carabinieri sono INNOCENTI. Iniziano dal sindaco Sala e dall’ex capo della Polizia Gabrielli, lui che in teoria, dovrebbe sapere cosa significhi servire lo Stato. E voglio urlarlo fino a perdere la voce: INNOCENTI. Anzi hanno messo a rischio le proprie vite per rincorrere due delinquenti veri che, loro sì, hanno in primis speronato la gazzella e poi si sono dati alla fuga a folle velocità.
Voi, viscidi e servili succubi di una religione non vostra, di una patria non vostra, di una tradizione non vostra, non siete degni di respirare l’aria che io respiro. Sapete chi invece ne ha diritto? Chi si è dimostrata una persona retta, pulita, giusta? Il padre di Ramy: lui fin da principio ha fatto di tutto per smorzare i toni. E con estrema pacatezza ha così commentato l’esito della perizia: “occorre conoscere la verità con trasparenza da fonti attendibili che non trascurino nulla. È doloroso ma la verità è necessaria affinché la sua anima possa riposare nella sua tomba”. Applausi.
Così, tanto per chiudere l’articolo, voglio fare un altro plauso all’autista della gazzella che, con la sua guida attenta e professionale “in rapporto alle velocità di marcia reciproche dei due mezzi” e “all’improvvisa deviazione e taglio” della moto “verso destra, ha correttamente valutato di non poter sterzare né a sinistra (in quanto avrebbe certamente investito il motoveicolo con i due a bordo), né sterzare a destra”, in quanto “avrebbe corso il concreto rischio di investire il pedone”, ossia il teste oculare, “presente sul marciapiede”.
Una medaglia a questo militare, per cortesia!
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