Carlo Azeglio Ciampi era un livornese. Ma soprattutto un italiano. Nacque a Livorno nel 1920, si è sepento nel 2016. Governatore della Banca d’Italia, non aveva mai avuto in tasca e non ebbe mai in tutta la sua vita una tessera di partito, se si eccettua una sua brevissima militanza durante il periodo postbellico nel Partito d’Azione.
La sua carriera lavorativa l’aveva fatta in banca Italia fino a diventarne governatore. Ufficiale durante il secondo conflitto mondiale, rimase fedele al Re collaborando con la resistenza.
Era solito ricordare l’incontro con un amico in treno che aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana, e il suo averlo abbracciato contento che fosse vivo e la guerra fosse finita.
La presidenza di Carlo Azeglio Ciampi si caratterizza per questo motivo: lui cercava di unire. Era un fervente patriota. E finalmente aveva approccio praticamente sacrale alla bandiera ed alle istituzioni.
Un presidente istituzionale eletto a larghissima maggioranza al primo scrutinio. E sicuramente rispettoso ruolo di garante dell’Unità nazionale.
Sicuramente rispetto al suo predecessore, guadagnò il rispetto e la considerazione tutte le parti politiche.
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Carlo Azeglio Ciampi
(Livorno, 9 dicembre 1920 – Roma, 16 settembre 2016[3]) è stato un politico, economista e banchiere italiano, 10º presidente della Repubblica Italiana dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006.
È stato governatore della Banca d’Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994), ministro del tesoro e del bilancio e della Programmazione economica (1996-1997), quindi ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999).
Primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica, fu anche il secondo presidente della Repubblica eletto dopo essere stato governatore della Banca d’Italia, preceduto da Luigi Einaudi nel 1948. È stato anche governatore onorario della Banca d’Italia.