Cartelle esattoriali, ma chi paga? Far arrivare 20 milioni di cartelle esattoriali congelate durante il picco pandemico del Covid 19, è una follia. La gente e le aziende non potranno farvi fronte.
Bomba sociale
Bisogna trovare assolutamente le risorse per una sanatoria. A meno che veramente non si voglia destabilizzare il paese con una crisi sociale senza precedenti. Chi pensa veramente che gli italiani pagheranno? Queste cartelle esattoriali in grossa parte saranno soltanto una aggravio per le casse dello Stato, causa le spese di invio .
È surreale pensare che le persone possano farcela a fare fronte ad una situazione del genere. I rincari delle materie prime , l’aumento senza freno dell’energia, due anni di pandemia devastante per gli esercenti, le aziende, le partite IVA, i lavoratori precari rendono puramente utopico pensare di poter far cassa in questo modo.
Bisogna rilasciare il paese, non chiedere surreali esborsi e questo Mario Draghi lo sa molto bene.
Non si capisce la ratio
Mario Draghi è un uomo che comprende l’economia. Capisce molto bene il pericolo sociale, che queste cartelle rappresentano. Però bisogna chiedersi perché non abbia cercato un intervento in extremis, almeno per rimandarle.
Oggi i sondaggi elettorali sono già particolarmente orientati verso uno schieramento. Ma pensiamo bene a cosa accadrà, quando nel giro di una settimana massimo dirci giorni, 20 milioni di Italiani tra famiglie ed imprese si troveranno davanti delle cartelle, alle quali in larga parte non potranno fare in fronte in alcun modo. Ci sarà sicuramente un terremoto sugli orientamenti di voto.
L’idea di un condono generale, diventerà un obiettivo prioritario, largamente sentito nel paese, perché il problema sarà concretamente davanti agli occhi di molti. E non è difficile pensare, dove si andranno a orientare i voti degli elettori.
Draghi lo sa
Ma è impossibile che Draghi non si renda conto di questo. Lui lo sa benissimo. Ma probabilmente, non è interessato a intervenire.
Non è un problema per lui se le elezioni le vince qualcuno, che non è gradito alla sua ex maggioranza. Probabilmente Mario Draghi stesso, ha in simpatia meno coloro i quali dicono di rappresentare una sua futura maggioranza, per la quale neppure lui ha dato disponibilità, di chi gli faceva opposizione.
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