Le case popolari prima agli italiani non discriminano nessuno. Lo ha statuito il Tar della Lombardia, che, per la terza volta, dà ragione al comune di Sesto San Giovanni (Milano), dicendo che l’assegnazione degli alloggi dando la precedenza ai cittadini italiani non presenta alcuna discriminazione verso gli stranieri.
I giudici del Tribunale amministrativo regionale, infatti, hanno respinto il ricorso presentato da un cittadino cingalese che chiedeva di essere reinserito nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, ma le toghe hanno accolto le argomentazioni contenute nella memoria difensiva del comune meneghino, guidato da Roberto Di Stefano.
Si tratta del terzo caso analogo in cui il Tar si esprime a favore del comune, dopo i precedenti di gennaio e maggio con protagonisti rispettivamente una cittadina ecuadoriana e un cittadino marocchino.
Il sindaco di Sesto ha così commentato la sentenza: “Per la terza volta il Tar ci dà ragione e ciò testimonia che applichiamo la legge in modo regolare, senza alcuna discriminazione né corsia preferenziale verso qualcuno. In questo modo tuteliamo, come già detto dal Tar, sia i cittadini italiani sia gli stranieri in regola coi documenti: le leggi vanno rispettate da tutti, altrimenti finiremmo per penalizzare e discriminare le persone in difficoltà che presentano tutti i documenti sulle loro proprietà. La sinistra non fa altro che attaccarci sulle modalità di assegnazione delle case popolari, gridando al razzismo, ma il risultato è chiaro ed è anche certificato dai giudici: il Pd evidentemente sta dalla parte di chi non rispetta la legge, al contrario nostro. Niente più niente meno. E proseguiremo su questa strada per aiutare chi rispetta le regole e si trova davvero in difficoltà”.