Cronaca

crònaca (ant. crònica) s. f. [dal lat. chronĭca neutro pl. (nel lat. mediev. divenuto femm. sing.), dal gr. χρονικά (βιβλία) «annali, cronache», neutro pl. di χρονικός «che riguarda il tempo»]. 

 1. a. Narrazione di fatti esposti secondo la successione cronologica (senza alcun tentativo di interpretazione o di critica degli avvenimenti), che costituisce la forma primitiva della narrazione storica e pertanto si trova agli inizî della storiografia di tutti i popoli, per poi acquistare particolare rilievo nell’età medievale.

Tipiche del medioevo furono le cronache di tipo universalistico, più tardi le cronache monastiche (desunte spesso dai cartularî delle donazioni di papi, imperatori, ecc.) e le cronache cittadine, intese a esporre una serie di avvenimenti compresi in un arco di tempo relativamente circoscritto. 

b. Con riferimento all’età moderna e contemporanea, il termine è talora usato con valore riduttivo per indicare, in contrapposizione alla storia, un’esposizione di semplici fatti, non illuminata dalla consapevolezza di una problematica storica. 

2. Rubrica dei giornali, in cui sono riferiti gli avvenimenti della vita quotidiana di una città o di particolari ambienti: ccittadinacpoliticacparlamentarecletterariaartisticagiudiziariateatralesportivadella moda, ecc.; un articolo di cronacala pagina della c.; cnera, che riguarda delitti, furti, scandali; non com., cbianca, cronaca locale di informazione spicciola; c. rosa, quella che si occupa dei personaggi del mondo dello spettacolo o più in generale della vita privata dei personaggi pubblici (in passato, c. mondana o galante); fattinotizie di cronaca.

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