Da pochi giorni si è chiusa la mostra mercato di arte contemporanea Art Basel Miami, edizione statunitense della ben nota edizione di Basilea. Ho avuto la fortuna di parteciparvi e di vedere dal vivo la famosa opera d’arte dell’artista italiano Maurizio Cattelan intitolata Comedian.
Più nota al pubblico come la “banana di Cattelan”, non è un’opera eclatante come il famoso e monumentale dito medio che si erge davanti alla borsa valori di Milano, ma è un’ottima rappresentazione della mentalità artistica e fuori dalle righe di Cattelan.
Dal mercoledì al venerdì in cui ho avuto modo di vederla, aveva già cambiato colore e tirato fuori un odore di molto maturo, e forse è per questo che l’artista americano Datuna ha deciso di mangiarsela. Il potassio fa sempre bene.
Il fatto importante è però che Cattelan è riuscito perfettamente nell’intento che ogni artista ricerca in maniera spasmodica: far parlare di sé. Si potrà discutere all’infinito sul valore che è stato attribuito all’opera (120.000 dollari), ma il valore monetario non è altro che una convenzione tra uomini.
Ciò che invece è incontestabile, è che la “banana” è diventata virale e chiunque adesso attacca al muro qualcosa col nastro adesivo e lo fotografa.
Quando l’arte fa pubblicità a se stessa.