Il problema è Hamas, ma non è solo Hamas.
Il problema è l’appoggio diretto o indiretto che le azioni di guerra messe in atto in queste ore contro Israele continuano a trovare giustificazioni più o meno esplicite sovente ammantate con una finta conoscenza e una tendenziosa analisi sulla complessità del conflitto arabo-palestinese.
Un’inquietante ricorrenza
In Italia, all’indomani della vergognosa aggressione perpetrata da Hamas nei confronti di Israele e della sua popolazione, pezzi importanti della sinistra politica e culturale hanno dimostrato la loro pochezza. Hanno dato ancora prova di non volersi emancipare da una visione ideologica e faziosa che addirittura ascrive allo Stato di Israele la responsabilità di quello che sta accadendo.
Certo, non possono incolpare direttamente lo Stato Ebraico. Ma lo fanno capire senza nemmeno troppi giri di parole.
Un retrogusto stantio di filo-arabismo trapela a ogni angolo del dibattito, non solo tra intellettuali da social che si acculturano su wikipedia, ma anche, appunto, tra politici e intellettuali organici alla sinistra.
Le dichiarazioni di Schlein
Prendiamo ad esempio le dichiarazioni di Schlein e Boldrini, giustamente stigmatizzate da Daniele Capezzone su Libero. A seguito di doverose prese di distanza dall’azione violenta di Hamas (e ci mancherebbe!), segue immediatamente la colpevolizzazione preventiva di Israele, ammonita dalle due esponenti dem, a non eccedere nella risposta. “L’escalation di violenza mina le prospettive di dialogo” – scandisce la segretaria Dem, senza vergogna. Come se fosse onere solo di Israele perseguire il dialogo. Come se non fosse giusta e doverosa una reazione forte per estirpare il terrorismo di Hamas. Ebbene, sarebbe il caso di informare la segretaria del PD, che evidentemente ben poco sa di queste vicende, che le prospettive di dialogo sono ferme da anni, per colpa e responsabilità di una una organizzazione terroristica, braccio armato di stati canaglia che hanno tutto l’interesse a destabilizzare l’area. E, poi, dovremmo forse dialogare con i terroristi?
.. e di Boldrini
La Boldrini, dopo la condanna della violenza di queste ore, incolpa Israele di una occupazione che va avanti da anni, dimostrando di non aver capito assolutamente niente di quello che sta accadendo in queste ore, né di quello che è capitato negli ultimi 80 anni. Strano, dal momento che l’ex Presidente della Camera ha occupato ruoli internazionali, pure di una certa rilevanza. Evidentemente, il pregiudizio ideologico è una lente che tutto offusca e tutto appanna.
I deliri di Ovadia
Prendiamo ad esempio di deliri di Moni Ovadia, che ascrive a Israele persecuzioni ai danni del popolo palestinese che durano da decenni, secondo un principio giustificazionista per cui l’atto di guerra di Hamas sarebbe una ritorsione comprensibile e persino giustificabile in quanto atto di Resistenza (una parola, che manda in visibilio la sinistra). Naturalmente è sempre lo stesso Ovadia che decide chi è resistente e chi no. Ad esempio, gli ucraini non possono fregiarsi di tale epiteto. Sic transit gloria mundi.
Maurizio Acerbo e l’inversione della realtà
Prendiamo i partiti di estrema sinistra che riconoscono sì che c’è una parte aggredita e e una parte aggredente, ma le invertono senza ritegno e senza timore di sembrare ridicoli. Essi infatti ritengono che l’aggredito sia la Palestina (qualunque cosa ciò voglia dire) e l’aggressore Israele. Insomma, un’inversione della realtà che fa sospettare disagi psichiatrici piuttosto gravi.
La confusione dei 5 Stelle
Prendiamo ad esempio Barbara Lezzi, e il suo principale, al secolo Giuseppe Conte. Rispolverando sempre il solito pacifismo di facciata, già ampiamente sperimentato nel conflitto russo-ucraino, la Lezzi dichiara impunemente che “i palestinesi sono frustrati e oppressi da decenni” e, fa eco Conte, “vanno trovate soluzioni che contemplino le ragioni di tutte e due le parti”. Le ragioni di Hamas, dunque? Esistono delle ragioni dalla parte di chi rapisce donne, anziani e bambini? Mi ero perso questa lezione durante l’ora di diritto internazionale. Meno male che c’è il Prof. Conte!
.. e le supercazzole di Fratoianni
Prendiamo, poi Vauro per cui l’aggressore è Israele (anche per lui siamo alla psichiatria), e Fratoianni che si rifugia nella suepercazzola immancabile sui diritti dei palestinesi da troppo tempo trascurati da USA e UE.
L’immancabile Orsini
Prendiamo Orsini, il professorone noto per i deliri pro-Putin e per le analisi completamente prive di senso e infatti sistematicamente smentite sul conflitto russo-ucraina, eppure ospite fisso dalla Berlinguer e a La7 per una buona parte del primo anno di guerra. Secondo il professore, fino a che ci sarà Netanhyau al Governo di Israele, sarà sempre possibile lo sterminio di un popolo (quello palestinese). Doveroso ricordare che l’unico popolo (quasi) sterminato è stato quello ebraico. Doveroso ricordare che nessuno ha mai pensato al genocidio palestinese tantomeno Israele, che, al netto della propaganda, si occupa di tenerlo in vita con forniture costanti di medicinali, macchinari medici, personale ecc.
De Magistris chi?
Prendiamo, infine, l’altro genio di De Magistris che proprio non ce la fa. Anche lui deve dire la sua opinione sebbene nessuno gliel’abbia chiesta (e c’è un perché!!!). Per l’ex sindaco di Napoli, esiste un diritto di resistenza (ariborda, sta parola!) in favore dei palestinesi innanzi all’occupazione israeliana. E – rincara la dose di idiozia – dice : ”non è cancellando i palestinesi che si ottiene la pace”. Quando tornerà sobrio, consigliamo di andare a controllare che con la vicenda in questione nulla c’entra la presunta occupazione dei Territori. E, visto che c’è, faccia pure un ripassino anche su chi ha sempre – e dico, sempre – fatto fallire le trattative di pace, . Potrebbe rimanere sorpreso.
Insomma, secondo questo campionario di demenze varie, la colpa di ciò che sta avvenendo è, rigorosamente e nell’ordine, di Israele, degli USA e dell’UE.
Tutti, tranne Hamas, che evidentemente si trovava lì per caso. Tutti tranne l’Iran, che evidentemente esulta in preda a un eccesso etilico (ah no!).
Fascismo e Resistenza… ovviamente secondo convenienza
In questo stupro sistematico della realtà, gli esponenti di sinistra non ce la fanno proprio a usare la parola “terrorismo” per qualificare questi vili atti di guerra. Più forte di loro! Innamorati della retorica della Resistenza la applicano ovunque, così come applicano ovunque il concetto di fascismo che colpisce inesorabilmente ogni governo non gradito.
E in questo rocambolesco rovesciamento dei fatti, Netanyhau diventa fascista e Hamas un resistente che tutt’al più ha esagerato nei metodi.
Tanto che il Segretario del PD di Bruino (TO) sente l’irrefrenabile esigenza di un inutile e scandaloso post in cui rivendica di stare sempre dalla “parte giusta” intendendo per tale quella esemplificata da una kefiah e una bandiera palestinese. Alla faccia della pace, della verità e della giustizia.
Già la pace! L’obiettivo a chiacchiere dichiarato da costoro, ma che che passa dall’annichilimento di Israele e diventa una forma di legittimazione dell’aggressore.
Una retorica falsa da combattere con le armi della verità
Una retorica talmente schifosa, falsa, ipocrita e tendenziosa che diventa difficile persino prendere posizione, per il rischio di dar pubblicità a questi soggetti che altrimenti non ne avrebbero.
Eppure, seppur sforzandoci, bisogna invece dire la verità! Bisogna invertire questa narrazione misticheggiante del conflitto israelo-palestinese che vede i palestinesi come poveri piccoli sfruttati e Israele come stato colonialista e razzista (qualcuno, con sprezzo del ridicolo, si è spinto sino a definirlo nazista). E’ falso! Completamente falso! Inesorabilmente falso!
L’ignoranza è il peggior complice del terrorismo e in Italia di ignoranti ve ne sono tanti.
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