Catturata “mamma Isis”. I Carabinieri del Raggruppamento operativo speciale hanno fermato la 43enne italiana, partita per la Siria cinque anni fa insieme ai figli e al marito. In due si erano uniti allo Stato islamico come ‘foreign fighter’, portandosi dietro anche i loro bimbi piccoli. Contrariamente a quanto spesso si dice e si pensa, infatti, la quasi totalità dei miliziani dell’ISIS non è di origine siriana. Si tratta di soggetti attratti dalla propaganda fondamentalista, o talvolta anche dai dollari americani, che giungevano in Siria da circa 80 Paesi.
I Carabinieri del Ros, impegnati nell’operazione “Match”, hanno arrestato Alice Brignoli e aperto un’indagine per il delitto di associazione con finalità di terrorismo internazionale. I militari si sono recati nel territorio di quello Stato, riuscendo anche a rintracciare i quattro figli minori della donna di 8, 10 e 12 anni, più un altro più piccolo nato in Siria, tutti rimpatriati.
Le indagini hanno accertato che nel 2015 la Brignoli e il marito Mohamed Koraichi, cittadino italiano di origine marocchina, hanno lasciato Bulciago, in Lombardia, per raggiungere i territori occupati dall’autoproclamato “Stato Islamico”. Koraichi ha preso parte alle operazioni militari del Califfato. La moglie ha ricoperto un ruolo attivo nell’istruzione dei figli alla causa del jihad.
Il gip di Milano ha emesso il provvedimento cautelare su richiesta della Sezione distrettuale antiterrorismo della procura meneghina. Dopo aver assicurato la coppia alla giustizia, la preoccupazione maggiore è per i bambini. In Siria le autorità di Damasco hanno da tempo istituito strutture apposite per il sostegno e la nuova educazione dei bimbi trovatisi a crescere nei territori occupati dalla furia del califfato. Speriamo che le autorità italiani sappiano fare altrettanto bene nella cura di queste piccole vittime.