C’era una volta il contante

C’era una volta il contante.

La Globdata, società di analisi economico-statistica, ne è certa. Entro il 2030 finirà l’era del contante. Accadrà in tutto il globo, pure in Asia e Africa, con buona pace di chi pensa che tali continenti siano economicamente e tecnologicamente arretrati.

Certo, la pandemia ha accelerato il trend. Il Covid-19 ha costretto all’utilizzo di mezzi tecnologici, che a sua volta hanno spinto all’uso di piattaforme digitali e a servizi finanziari online. L’obiettivo dei 140 mila miliardi in transazione “mobile payment” non è poi così lontano. I social commerce hanno traghettato le classiche forme di vendita online con le più moderne piattaforme di pagamento nei social media.

Il popolo dei millenial e della generazione Z ne sanno qualcosa

Snobbano le banche tradizionali, non utilizzano nemmeno più carte bancomat e carte di credito ritenute sorpassate, e stanno adottando portafogli digitali quali Apple Pay, Google Pay o Samsung Pay. Una piccola rivoluzione che porterà anche alla dismissione dei classici servizi ATM degli sportelli bancari.

E in Italia? Fino al 2020, spartiacque tra il vecchio e il nuovo mondo, il contante era sicuramente il più classico dei pagamenti. Ora nel 2023 siamo in fase di sorpasso. Rispetto al 2022, nel Belpaese le transazioni digitali sono cresciute di oltre 200 miliardi, attestandosi ad un +13,4% rispetto all’anno precedente. E il trend è in costante crescita. Viene stimato che a inizio 2024 il 40% dei pagamenti sarà fatto digitalmente, il 16% con bonifici e solo il 44% in contanti.

L’utilizzo dei pagamenti digitali è sicuramente una comodità

Basta un tocco. E a volte neanche quello, grazie al contactless. Si paga di tutto con cellulare e smartphone, anche un semplice caffè al bar.

L’uso del contante è considerato un incentivo per l’evasione fiscale. Da una stima di inizio 2023, pubblicata dal Politecnico di Milano, il 35% delle transazioni in contanti sono fatte per evadere il fisco. No contante, no “nero”. E si susseguono quindi norme per incentivare e promuovere il processo di digitalizzazione.

La moneta cartacea procede spedita verso la pensione assieme ad una generazione nata e abituata ad usarla. Lo stesso accadrà gli sportelli ATM. In Italia dal 2012 al 2022 sono scomparsi il 19% dei cash dispenser negli sportelli bancari e il 12% nei centri commerciali. Complessivamente 5210 ATM in meno. Si registra la chiusura progressiva di filiali e il processo di “desertificazione” bancaria in Italia. Processo che ha seri risvolti sociali verso le persone più disagiate, quelle meno informatizzate e gli anziani, che non riescono ad adeguarsi ai nuovi servizi.

In diminuzione anche le alte commissioni che esercenti e liberi professionisti stanno subendo

Ogni transazione ad oggi ha un costo medio di 0,7 euro. Costi che per effetto della concorrenza stanno subendo un abbattimento (si stima mediamente del 53%) e potrebbero alla lunga portare benefici economici di cash back.

Ormai non ci facciamo più caso. I nostri portafogli sono sempre più gonfi di carte e cartine, sempre meno di moneta cartacea. In futuro probabilmente neanche di queste. Il portafoglio diverrà un accessorio obsoleto. Per i pagamenti basterà un oggetto digitalizzato e il gioco sarà fatto. Al posto del portafoglio per compleanni e lauree dovremo donare un porta-tablet…

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