Černobyl – Può apparire incredibile, ma molti ragazzi cercano nella quiete radioattiva della ex centrale nucleare un luogo per meditare. Un dimensione post nucleare che rende ciò che resta della Atomgrad sovietica perversamente affascinante. Una città fantasma dove guardare i propri fantasmi. A caro prezzo.
Černobyl: 26 aprile 1986
Il 26 aprile 1986 esplode il reattore numero 4 della centrale nucleare V.I. Lenin, a Černobyl, oggi in Ucraina e all’epoca parte dell’Unione Sovietica. Dopo il disastro fu evacuata un’area fortemente contaminata di oltre 2.600 chilometri quadrati. La cosiddetta zona di esclusione manterrà livelli di radioattività pericolosi per gli esseri umani per almeno 100mila anni.
Turismo atomico
Nonostante tutto il governo Ucraino ha aperto al turismo. L’anno scorso oltre 80.000 persone hanno sfidato i raggi alfa, beta e gamma pur di vedere con i propri occhi.
Poi se un giorno gli occhi non funzioneranno più grazie a questo geniale viaggio, piangeranno lacrime amare.
Gli stalker
Non solo turismo legale, però. Negli ultimi anni alcuni giovani ucraini hanno cominciato a entrare illegalmente nella zona contaminata, per esplorarne le rovine e introdursi negli edifici abbandonati dopo l’incidente. Si definiscono “stalker”, nome ispirato all’omonimo film di fantascienza realizzato nel 1979 da Andrej Tarkovskij: “Lo stalker è una specie di guida che può condurti in luoghi inaccessibili”, spiega Saša, che è stato nella zona di esclusione sei volte.
“Černobyl è l’unico luogo in cui mi sento libero, qui posso essere artefice del mio destino”, dice nel video Jimmy, che è entrato nella zona di esclusione 48 volte. “È un grande universo che si insinua nella tua mente”.
Un universo perverso di cui avremmo fatto volentieri a meno. Green Peace stima i morti post disastro in ben 6 milioni. Buon viaggio.
Il video di Alessandro Tesei e Pierpaolo Mittica è un estratto del film The zone, prodotto da Subwaylab di Jesi.
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