“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” intona il cantautore romano Antonello Venditti in una sua canzone. Non vi è frase più idonea per descrivere l’incredibile giravolta effettuata dal Consigliere Regionale Maurizio Sguanci.
Andiamo però ai fatti
Eravamo in piena estate, più esattamente era il 2 di agosto, molti di noi erano sotto l’ombrellone quando, come un fulmine a ciel sereno, il Coordinatore Regionale di Forza Italia Toscana, nonché Consigliere Regionale Marco Stella, annunciava con entusiasmo l’ingresso tra le fila azzurre di Maurizio Sguanci, proveniente da Italia Viva. Il passaggio era avvenuto con non pochi malumori all’interno del gruppo dei Renziani. Voci di corridoio raccontavano di un passaggio di “casacca” dalle modalità inaspettate ed inattese.
Nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare i malumori che Sguanci ormai covava, a suo dire, da tempo. Critiche su questo passaggio erano, altresì, pervenute anche dall’attuale Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, il quale era alquanto sorpreso di una simile scelta anche perché, come dichiarato dallo stesso Giani, “avevo avuto con il consigliere Sguanci una lunga chiacchierata e non solo mi confermava la fiducia, ma mi esprimeva forte apprezzamento per il lavoro della giunta”. Insomma, tanto il Partito Democratico, tanto Italia Viva, non immaginavano nemmeno lontanamente una simile decisione.
Il cambio di partito aveva anche portato al commissariamento del Quartiere 1 a Firenze – con conseguente scioglimento – dove Sguanci rivestiva il ruolo di Presidente. Insomma, una doccia fredda per tutti ,dove, a gioire, era solo il centro-destra.
Gioia che è durata esattamente circa 50 giorni.
È di giovedì 21 settembre la notizia di un ritorno al passato, con nuova adesione a Italia Viva. Lo stesso Sguanci ha motivato il ritorno tra le fila dei renziani (ricordiamo che è stato in passato anche militante del Partito Democratico) nel seguente modo: “la convocazione di una fase congressuale di Italia Viva mi ha fatto tornare sui miei passi. Il fatto che Matteo Renzi si sia candidato in prima persona costituisce per me un segnale forte e inequivocabile. Il confronto democratico al quale avevo sempre aspirato si sta per celebrare. Ritengo dunque opportuno tornare a quella che considero casa mia”.
I cittadini sono ormai da anni spettatori di questi teatrini legati ai cambi di casacca da parte del mondo politico.
Qualcosa, però, è doveroso dire
Spesso la politica e i partiti ,da molti, vengono scambiati come centri per l’impiego; in questo, non può esserci concezione peggiore. I cittadini votano, vogliono essere rappresentati, vogliono che la politica e i politici facciano il proprio dovere che è quello di risolvere in primis i problemi di vita quotidiana. Queste giravolte fanno male alla politica, tutta. Come può un cittadino sentirsi rappresentato quando assiste a simili comportamenti? Non lamentiamoci se poi i consociati non si presentano alle urne e le percentuali in termini di affluenza sono ridotte all’osso. La politica ha il dovere di assumere comportamenti credibili, coerenti, rappresentativi. I personalismi e gli opportunismi, per favore, lasciamoli da parte.
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